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Descrizione


Anna Nigiotti nel Settantuno era una giovane e bellissima mamma proclamata Miss del più popolare stabilimento balneare di Livorno, ignara di suscitare le attenzioni maliziose della popolazione maschile, i sospetti rabbiosi del marito Mario e la vergogna del primogenito Bruno. Oggi, ricoverata alle cure palliative, Anna sbalordisce i medici con la sua irresistibile e contagiosa vitalità e fa innamorare i degenti terminali. Bruno invece, ha ormai tagliato i ponti con la sua città, la sua famiglia, il suo passato. Insegna senza entusiasmo in un Istituto Alberghiero e conduce un'esistenza cocciutamente priva di affetti. Ma la sorella Valeria lo convince a venire a salutare la madre per l'ultima volta, e Bruno torna malvolentieri a Livorno. L'incontro, dopo tanti anni, con quella mamma esplosiva, ancora bella e vivacissima, che a dispetto delle prognosi mediche sembra non aver nessuna intenzione di morire, costringe Bruno a rievocare le vicissitudini familiari che aveva voluto a tutti i costi dimenticare.
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Dettagli

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Premi

    2010 - Nastri d'Argento Miglior Attrice Protagonista Sandrelli Stefania
    2010 - Nastri d'Argento Miglior Attrice Protagonista Ramazzotti Micaela
    2010 - David di Donatello Miglior Attrice Protagonista Ramazzotti Micaela
    2010 - David di Donatello Miglior Attore Protagonista Mastandrea Valerio

Informazioni aggiuntive

Medusa Home Entertainment, 2012
Terminal Video
116 min
Italiano (Dolby Digital 5.1)
Francese; Inglese; Italiano per non udenti
Wide Screen
scene inedite in lingua originale; interviste; trailers; documentario; video musicale; dietro le quinte (making of)

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 4/5

Per la prima volta il regista pare finalmente un autore 'adulto', dopo una carriera in costante crescita contraddistinta da opere all'insegna del presente (Ferie d'agosto) e soprattutto del futuro (Ovosodo, My name is Tanino, Caterina va in città): ed ora Virzì abbraccia il passato, soprattutto nei termini di riconciliazione con sè stessi e con i valori famigliari, con le proprie amate/odiate radici. Bruno è un personaggio straordinario e Mastandrea merita un monumento per la caratterizzazione; quasi agli stessi livelli arriva la Valeria della Pandolfi, mentre il mestiere colma le lacune di personaggi pur fondamentali come la madre adulta (Sandrelli) ed il suo neo-sposo (Messeri); brava perfino la Ramazzotti, che finora non aveva lasciato grandi tracce nei film cui aveva preso parte. Sceneggiato da Virzì e Bruni (assidui collaboratori) e da Francesco Piccolo (già in Tanino, ma anche nel Caimano e in Ovunque sei), La prima cosa bella riproduce un'ansia esistenziale a tratti straziante grazie a momenti riusciti (il rapporto fra i fratelli) e ad alcuni colpi bassi (clichè come la madre morente o i ricordi dell'adulto che rivaluta la propria infanzia) comunque mai smaccatamente patetici. Come potevasi intuire, non c'è un vero lieto fine, ma il suggerimento è evidente: ciò di cui è giusto e necessario essere lieti è quel senso di continuità che ci lega al nostro passato, alle persone care, a chi abbiamo avuto vicino nei momenti cruciali della nostra vita, anche in vista di un futuro luminoso, o, parafrasando una battuta-cardine messa in bocca a Bruno/Mastandrea, di una vita da imbecille, ma non da persona normale, che è decisamente peggio. Musiche del fratello del regista che, senza esagerare, sfiorano le atmosfere dei lavori (belli) di Piovani.

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Recensioni: 3/5

Ecco il gusto dolce amaro che solo la commedia all'italiana sa offrire. Anche se Virzì mi ha deluso in questa pellicola, che, a mio avviso, non riesce ad indagare come al solito i suoi personaggi. Non mancano però alcuni siparietti simpatici e alcune scene coinvolgenti.

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LARA PASINA
Recensioni: 5/5

Non sono ancora pronta, vorrei rivederlo,ma non sono ancora pronta. Nessun film mai mi ha scossa, emozionata come questo. Ci sono momenti in cui non son riuscita a trattenere non dico le lacrime ma i singhiozzi: ti rimescola le emozioni, i ricordi, i pensieri. Forse perchè in qualche modo ci si rivede in quei rapporti, in quelle difficoltà di dialogo e ci si rende conto che a volte è troppo tardi.Il rischio poteva essere quello di cadere nel tragico, nella pesantezza dei dialoghi e invece no,si piange ma si ride anche molto. Virzì è uno dei migliori registi che conosca, riesce ad unire emozione,descrizione dell'animo umano, ironia, battute e situazioni comicissime nello stesso film. Mastandrea è immenso, la Ramazzotti una piacevole sorpresa,la Sandrelli perfetta in un ruolo difficile.

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Recensioni

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Recensioni: 4/5
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Conosci l'autore

Valerio Mastandrea

1972, Roma

"Attore italiano. Esordisce sul grande schermo nel 1994 con Ladri di cinema di P. Natoli e nel 1996 interpreta un poliziotto in Palermo-Milano solo andata di C. Fragasso. Simbolo dei giovani disorientati e, spesso, disoccupati, è protagonista di commedie generazionali come Cresceranno i carciofi a Mimongo (1996) di F. Ottaviano e Tutti giù per terra (1997) di D. Ferrario. Immerso nelle atmosfere della sua città, a teatro con Rugantino e al cinema con La carbonara (2000) di L. Magni, è nel cast di Domani (2000) di F. Archibugi, prima di fornire una delle sue prove più convincenti e mature interpretando il meccanico di Ostia, amante delle donne e dei motori truccati, protagonista di Velocità massima (2002) di D. Vicari. Nel 2004 è un tenente dei carabinieri in Lavorare con lentezza di G.?Chiesa...

Micaela Ramazzotti

1979, Roma

Attrice italiana. Dopo le prime esperienze nei fotoromanzi e le fugaci apparizioni in La via degli angeli (1999) di P. Avati e Vacanze di Natale 2000 (1999) di C. Vanzina, nel suo vero esordio sul grande schermo è associata all’immagine della ragazza di borgata, sradicata e problematica: è così protagonista del segmento Norma nel film a episodi La prima volta (1999) di M. Martella, ma anche del fumettistico-parodico Zora la vampira (2000) dei Manetti Brothers. La Giulia di Commedia sexy (2001) di C. Bigagli, coinvolta in scambi di coppia da pochade, è l’ultimo ruolo prima di una pausa che coincide con un’intensa attività televisiva. La consacrazione cinematografica arriva con Non prendere impegni stasera (2006) di G.M. Tavarelli, per il quale – nei panni della giovane amante Veronica – ottiene...

Stefania Sandrelli

1946, Viareggio, Lucca

"Attrice italiana. La sua bellezza acerba e provocante, notata a un concorso di miss che vince a soli quindici anni, le fa ottenere un piccolo ruolo in Il federale (1961) di L. Salce. Ma il suo pigmalione al cinema è P. Germi che, prima con la seduttrice fintamente ingenua di Divorzio all'italiana (1961), poi con la giovinetta costretta alle nozze riparatrici da un padre-padrone nella Sicilia arcaica e spietata di Sedotta e abbandonata (1964), ne sfrutta appieno la spontaneità perturbante, adattissima anche alla ragazza senza qualità alla vana ricerca del successo in Io la conoscevo bene (1965) di A. Pietrangeli. Con i lineamenti moderni eppure tradizionali, la languida fisicità esibita a mo' di ironico sfottò, il broncio infantile pronto a cedere il passo a un sorriso disarmante, S. sa farsi...

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