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Equivoci e condotte paradossali esasperano la situazione all'inverosimile
Antonio Guardalavecchia e Peppino Colabona sono vecchi amici e lavorano a Napoli nello stesso ufficio in un'azienda di trasporti. I due, per la loro anzianità di servizio, potrebbero aspirare alla promozione, ma il Capo Ufficio Santoro, dispotico e brutalmente aggressivo, sbarra loro la strada. Le rispettive mogli, che ambiscono a migliorare la loro condizione, sono poco orgogliose dei loro mariti. Quando, improvvisamente, il cavalier Santoro muore, i due si scatenano per ottenerne la successione. Anzitutto sono costretti a far scomparire le loro note negative e lo fanno scassinando nottetempo la cassaforte. Poi devono vincere la lotta tra loro per conquistare le simpatie dell'ispettore. Guardalavecchia predispone le cose in modo di trovarsi in treno col suo superiore e, senza che lui sospetti nulla, rendersi utile. Senonché sullo stesso treno viaggia un'altro Rossi, anche lui Ispettore, ma scolastico, che si reca a Napoli per ragioni di ufficio. Questo equivoco complicherà le cose...
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