Una trilogia palestinese

Il libro merita senz'altro di essere letto: non solo per apprezzare il lirismo della prosa di Darwish (che è stato un poeta di non trascurabile levatura), ma anche e soprattutto per capire che, oggi come ieri, la sopraffazione del più forte nei confronti del più debole genera sempre e comunque dolore e che quest'ultimo, a volte, può sfociare nell'odio. Entrambi sono ingiustificati, ma di chi è la colpa?

Gli scritti di Mahmud Darwish sono un vero e proprio viaggio poetico in Palestina carico di nostalgia, dolore, amarezza, esilio e malinconia. Meraviglia e consapevolezza si fondono in una prosa ricca, immediata e diretta.

Il libro è una raccolta che contiene tre testi di prosa di Darwish. Spazia dall’arresto dell’autore, agli interrogatori israeliani (in Diario di ordinaria tristezza), all’invasione israeliana di Beirut (in Memoria per l’oblio), ai giochi poetici sulla lingua (in In presenza d’assenza). Un libro con un’alta componente emotiva, storica e sociale. Un popolo che non ha più una terra, un popolo a cui è stata tolta la propria patria, un popolo che ancora oggi vive in un territorio pieno di conflitti. Lo stile è leggiadro, quasi etereo se si pensa alla pesantezza dei temi affrontati: si legge con non poca commozione e anche con rabbia per la questione palestinese ancora tristemente viva. Da leggere.