Come un brivido nel mare

Nell'introduzione di questo libro si parla molto del terremoto di Messina ed è senza dubbio corretto dato che molto ne parla il libro stesso: da lì si parte e lì si arriva, mi viene da dire, il libro esordisce a Messina nel 1908, ma subito dopo parte il flash-back, che ci porta in Russia. E personalmente mi ha affascinato molto questa “seconda” e più vera partenza, molto molto lontano da Messina, a Sebastopoli. In fondo tutto il romanzo è la storia di un marinaio russo, di “Alec Vassilievic Brasivin, Marinaio di seconda classe incrociatore Admiral Makarov” e la vita di bordo di una nave militare russa di inizio secolo non doveva essere molto, come dire, gradevole? Grasso la presenta per quello che era, una vita dura, crudele, pesante, dalla disciplina feroce. Molte volte mi sono chiesto quanto l'anima slava possa essere crudele di natura e mi sono sempre detto che non è politicamente corretto nemmeno porsela una domanda del genere, anche se poi c'è sempre chi scrive qualcosa, come fa Grasso, che ti fa pensare che invece una risposta qualcuno dovrebbe darla. La vita da marinaio sembra molto romantica e in qualche modo perfino quella di Alec riesce ad esserlo. Per mare ci va, avventure ne incontra. Certo il culmine è a Messina. Così come l'inizio stesso è a Messina ed è un “coup de teatre” mettere nelle primissime pagine non solo il terremoto ma anche come personaggio centrale sulla scena nientemeno che una regina, ossia Jelena Petrovi?-Njegoš, più nota come Elena di Savoia, regina d'Italia, nata in Montenegro e che parlava perfettamente russo e che quindi in russo parla con Alec, ferito, forse morente, a letto fra le migliaia di feriti sopravvissuti al terremoto che fece oltre 100.000 vittime. Insomma è un partire in quarta, impennando. Avrei gradito maggiori spiegazioni del rapporto fra il cosiddetto Evento di Tunguska, la misteriosissima esplosione di un meteorite in quello stesso anno in Russia, ed il più grave disastro naturale mai avvenuto in Italia, perché pare che ce ne siano! E questo è un invito all'autore a scrivere il seguito. Nel frattempo leggete questo.

Ho appena finito di leggere "Come un brivido nel mare", di Francesco Grasso. E' una storia di appena 200 pagine che racconta il terremoto di Messina del 1908 vista con l'occhio di un autore che scrive fantascienza. Russi ed inglesi, armi non convenzionali, luoghi e folklore poi non così lontani. C'è una terra disegnata da una penna che pur non vivendo da sempre in questi luoghi, ne segna perfettamente i contorni di un popolo schiavo di meccanismi mafiosi e religioni soffocanti.