Stivali di gomma svedesi

Un romanzo davvero all'insegna della malinconia, che sembra svolgersi lentamente, ma in realtà si limita a cullarci dolcemente fino all'ultima pagina. Nonostante il ritmo tutt'altro che incalzante lo scrittore riesce a non farci mai cadere nella noia. La vicenda principale dell'incendio, finisce sullo sfondo lasciando spazio ai sentimenti contrastanti dei vari protagonisti. Sopratutto il soggetto principale della vicenda arriva a compiere una vera e propria analisi della sua vita. Il finale ci stupirà, mettendo fine ad una vicenda contorta che sembrava davvero destinata a rovinare delle vite. Assolutamente da leggere!!

Improvvisi incendi notturni distruggono alcune case, illuminando con il loro tragico bagliore una sperduta isola nel Mar Baltico, ormai accerchiata dall'imminente stagione invernale. Fredrik Welin, chirurgo in pensione, riesce a mettersi in salvo con addosso solamente una cerata e due stivali spaiati. L'incendio come punto di partenza: forte è l'anelito al ritorno ad una vita normale, rappresentato anche dalla vana attesa di un paio di stivali di gomma rigorosamente prodotti in Svezia. È un romanzo di grande introspezione, che mette a nudo l'anima del suo protagonista. L'incendio è anche l'occasione per uscire dal proprio isolamento e iniziare una nuova vita. Si risolve, infatti, il rapporto conflittuale con la figlia borseggiatrice, incinta, che viene arrestata a Parigi. Inaspettata e travolgente è la forza del sentimento che nasce verso una giornalista molto più giovane. Non ultima è la scoperta dell'affetto verso un amico di lunga data, ora avvelenato dal sospetto. Tutti questi eventi riflettono magistralmente la tensione della narrazione, che avvince e non lascia indifferenti. Una grande resa della solitudine del protagonista e degli altri personaggi, immersi in un'ambientazione evocativa e struggente (mirabili i riferimenti agli abitanti delle isole nel passato) offre una lettura estremamente coinvolgente, in cui ritrovare l'ultima commovente testimonianza dell'autore.