Il carteggio di Aspern e altri racconti

La scrittura di Henry James è assassina, proprio così. Calma, sembra, scorre calma, e intanto il veleno è già in circolo. Henry James è un assassino, ecco cos'è. Questo racconto è scritto ‘male’ apposta, per quanto è scritto in maniera eccelsa. Ci sono centinaia e centinaia di critici letterari che si chiedono: voleva dire questo o quello, e da questo dettaglio così, ma da quel dettaglio colì. Tutto scritto per contraddire quello che non si dà il tempo di affermare. Non che importi. La scrittura di Henry James è assassina. Le sue trame sono un movente per chi ha bisogno di un movente, per fare quello che più gli piace fare.

Nella eccellente introduzione di Francesco Marroni sono stato colpito da queste parole di Virginia Woolf:"Solamente il viaggio interessa,non l'arrivo".Il carteggio Aspern fa parte dei libri che parlano di libri immaginari.Sono opere generalmente di scrittori-bibliofili che attraverso personaggi autorevoli o ispirati cercano di dare concretezza all'invisibile:ma questa ricerca conduce sempre al Grande Nulla. Sono giochi spesso pericolosi che coinvolgono inevitabilmente anche il lettore. Mi piacciono.Voglio appendere nella mia galleria di trofei di libri immaginari oltre all' Ombra del vento di Zafon,Finzioni di Borges e Il nome della rosa di Eco,altri di cui mi metterò subito sulle tracce:I racconti del Necronomicon di Lovercraft,L'ombra di Edgar di Pearl,Il club Dumas di Perez Reverte e Codex di Grossman.Penso che queste letture mi condurranno in territori metafisici ed inquietanti.Bene:è proprio il momento giusto. "Solamente il viaggio interessa,non l'arrivo".

Un piccolo ma grande capolavoro, non facile da capire ad una prima lettura perché ne presenta certamente più chiavi. A prima vista potrebbe essere considerato come un inusuale thriller letterario, situato in un’epoca lontana ma che ha per oggetto un passato ancora più lontano. La trama è solo apparentemente lineare con i soliti espedienti tradizionali, è invece piuttosto equivoca, fatta di sotterfugi e menzogne da parte di tutti. Il protagonista/narratore assume poi ruoli differenti: uno studioso appassionato e sincero di Aspern, di cui sembra essere un valido critico, diventa poi un “detective”, che sulle piste del colpaccio non esita a mentire, ad assumere altro ruolo e nome, a compiere azioni cui non aveva mai pensato prima, fino a diventare “il cattivo” della situazione. Poi cambia ancora e, di fronte ad una scelta molto difficile, “faustiana” come giustamente è stato detto, ha un’attimo di incertezza e allora la situazione precipita. Ma a questa conclusione si era in un certo senso preparati, perché dai colloqui che si svolgono tra lui e Miss Tina o la signora Prest si capisce perfettamente che due sono gli argomenti principali sui quali riflette l’autore e che sono per lui molto importanti. L’arte innanzitutto con la sua universalità, la sua bellezza può diventare totalitaria, può portare alla cieca brama del possesso ma può anche estraniare dalla vita, dalla storia. Il desiderio di possederla può portare a calpestare tutto; e tutto può diventare merce di scambio!!! Ma non il tempo, il passato, i ricordi. Ed è proprio su questo punto che l’arte di James diventa incredibilmente insinuante. Il tempo poi ha mutato le cose, le persone: l’amante giovane è diventata una vecchia bizzosa, e sul palazzo veneziano dove si svolge la vicenda il tempo ha corroso e deposto la sua polvere. Il tempo, nel senso in cui lo si intende, sembra essersi fermato: le due donne, zia e nipote, infatti ne vivono fuori…Ma è giusto poi portare alla luce e quindi diffondere quanto c’è di più intimo e nascosto? I sentimenti , le passioni o le debolezze dei grandi devono per forza venire alla luce? E’ un dubbio che James lascia irrisolto!!! Sullo sfondo poi una Venezia stupenda, un po’ decadente , meta amata da tutti gli Americani e di ieri e di oggi! E chissà quante altre chiavi di lettura mi sono lasciata dietro!!!!