Dona Flor e i suoi due mariti. Nuova ediz.

Tra le opere più note dello scrittore brasiliano José Amado (1912-2001), Dona Flor e i suoi due mariti ripercorre il fidanzamento sui generis ed il primo breve matrimonio di Dona Flor, moglie docile e fedele, laboriosa ed onesta maestra di cucina, con l’irresistibile Vadinho, amante tanto passionale e giocoso quanto fedifrago e inaffidabile, incallito giocatore d’azzardo colpito da morte improvvisa mentre al ritmo di samba festeggia il Carnevale, ed il secondo matrimonio con il farmacista Teodoro, che del primo sposo rappresenta l’antitesi. Tra saporite ricette di cucina e colorite scene erotiche, Amado offre una teatrale descrizione della società Bahiana degli anni ’60, di cui racconta bonariamente i vizi e denuncia la morale ipocrita, regalando al lettore una folta schiera di personaggi pittoreschi tra cui spiccano, oltre all’eroina Flor ed a Vadinho, inno alla gioia di vivere in beffa a qualsiasi decoro, il compagno Mirandão, irriducibile bohémien, la velenosa suocera Dona Rozilda, Dona Norma, custode dell’amicizia e della saggezza popolare, nonché amante di veglie funebri, l’eccentrica statunitense Dona Gisa, il seduttore di vedove Edoardo e l’ipocondriaco e pigro Zé Sampaio. Se il narratore si prefigge esclusivamente la cronaca fedele, con tanto di fonti a sostegno, delle vicende sentimentali di Dona Flor, è affidato al coro popolare il giudizio sugli eventi stessi, pesati sulla bilancia del pettegolezzo. Il ritmo incalzante della narrazione perde di vivacità nella seconda metà del libro, adeguandosi al contenuto in cui al mondo notturno delle case di gioco e dell’amore mercenario, della samba e della cachaça, delle serenate passionali e dell’amore sofferto e tormentato di Flor per Vadinho, si sostituisce il mondo cadenzato dai ricevimenti borghesi, dalle dotte disquisizioni mediche e dai solfeggi del fagotto del farmacista Teodoro, che offre a Flor una quotidianità fatta di devozione incondizionata e decoro. La felicità non si presta alla narrazione. La monotona ripetizione della fortuna, nel gioco d’azzardo come nella vita sentimentale, è una magia senza brio, che si converte quasi in castigo. La pace non soddisfa l’animo umano, il cui lato oscuro prende forma negli istinti atavici incarnati dagli orixas, gli spiriti del Candomblé, la religione popolare afro-brasiliana, in un finale surreale in cui la magia ed il soprannaturale colorano il concreto, umano, mondo di Bahia.

2. In questo romanzo si possono apprezzare appieno tutti gli elementi che caratterizzano la produzione letteraria di Jorge Amado: l’amore per la vita, per la femminilità, per la cucina e la sapiente descrizione di quella che era la vita del popolo brasiliano (tipicamente dell’area intorno a Bahia) verso la metà del scorso secolo. La narrazione segue le vicende di Dona Flor, da poco vedova di un marito fedifrago ma passionale. Dopo un periodo di castità, Dona Flor sposa un farmacista affabile e fedele, ma sentirà la mancanza di qualcosa…

Questo é stato il primo romanzo che ho letto di Amado e da allora non sono riuscita a smettere se non dopo averli letti tutti. Un narratore come pochi, che ti trasporta nel mondo magico e sensuale di un Brasile dai colori forti e dai sapori speziati. La vita è la morte che si incontrano nel modo più allegro e scanzonato che abbia mai visto. Per me é un capolavoro: leggetelo!