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Bitch Planet. Vol. 1 - Valentine De Landro,Kelly Sue DeConnick,Leonardo Favia - ebook
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Bitch Planet. Vol. 1
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Descrizione


Kelly Sue DeConnick e Valentine De Landro creano questa serie straordinaria che racconta le vite delle detenute di un pianeta correzionale per sole donne, e dei retroscena che, sulla terra, ne governano le logiche detentive. In un futuro ultra-moralista e misogino in cui lo sport più amato è il "Duemila", una variante del calcio fiorentino, l'engagement del pubblico da casa è la sola cosa che conta per gli sponsor e per il governo. Cosa è disposto a fare, un regime immorale e moralista, per dare al popolo il suo panem et circenses?
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Dettagli

Testo in italiano
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
126 p.
FixedLayout
9788865436097

Valutazioni e recensioni

pasquale amato
Recensioni: 3/5

La nuova serie tutta al femminile proposta da Bao Publishing per il 2016 è Bitch Planet, di Deconnick e De Landro. Scordatevi trine, merletti e tinte rosa, le protagoniste qui sono donne, si, ma decisamente toste! Trama: Bitch Planet racconta le vite delle detenute di un pianeta correzionale per sole donne, e dei retroscena che, sulla terra, ne governano le logiche detentive. In un futuro ultra-moralista e misogino in cui lo sport più amato è il “Duemila”, una variante del calcio fiorentino, l’engagement del pubblico da casa è la sola cosa che conta per gli sponsor e per il governo. Cosa è disposto a fare, un regime immorale e moralista, per dare al popolo il suo panem et circenses? Per certi aspetti, Bitch Planet non è affatto innovativo, anzi. Lo sfondo delle vicende ci richiama prepotentemente alla memoria 1984 di Orwell, V per vendetta di Moore, Golem di LRNZ: il comune denominatore è una società in cui tutto è sotto il controllo morboso ed esasperato di pochi ma spietati uomini di potere. Questi moderni dittatori stabiliscono nel dettaglio il destino di ogni singola vita, fissano le mode, i sentimenti, le abitudini, si accertano che tutto rientri nel maniacale ordine da essi stabilito, punendo, anche con la morte, chiunque sfugga, come una meteora impazzita, da questo sentiero tracciato. Ne risulta una società di dormienti, di uomini e donne dalle coscienze assopite sintonizzate sulla stessa piatta lunghezza d’onda, che come automi si lasciano trasportare dal corso delle cose, convinti della loro normalità. Niente è autentico, tutto è già scritto in un disegno più grande, libertà e giustizia sono solo belle parole che occupano qualche riga del dizionario. Il mezzo utilizzato dal potere per il controllo delle masse è, ancora una volta, la tecnologia. La televisione è scelta come tramite per diffondere i dettami del governo: attraverso di essa si fissano i canoni dell’ “essere normale”, che tutti devono cucirsi addosso, come una scomoda uniforme, e si comunicano i fondamentali principi del modus vivendi in maniera continua, in modo che, come una goccia cinese, scavino a fondo senza lasciare spazio a pensieri sovversivi. Ma, soprattutto, il popolo deve essere distratto da se stesso, non deve essere lasciato lì a meditare sulla propria condizione: riflettori, puntati, dunque, su un diversivo. Come avevano già inteso i romani gettando i gladiatori nelle arene, come ci ha di recente proposto Hunger Games, le coscienze sopite, schiacciate da regimi dittatoriali, si nutrono del sangue e della sofferenza altrui, godono del fatto che qualcosa sia reale, dal sudore, alla paura, alla morte (maggior determinante dell’impennata degli ascolti), sono affamate di scontri, lotte per la sopravvivenza ma, soprattutto, hanno bisogno di eroi. E nemmeno su questo aspetto Bitch Planet si smentisce, creando i presupposti per la messa in onda di un grande reality.0039 Cosa c’è, dunque, di innovativo, di originale in Bitch Planet, che ha fatto si che fosse così apprezzato oltreoceno? Per quanto la società che fa da sfondo alle vicende non sia inedita (anzi, forse addirittura possiamo affermare che qualcosa di simile stia accadendo anche nella realtà), la trama si snoda in maniera assolutamente differente da ciò che è già conosciuto, prende strade del tutto diverse e, senza dubbio, intriganti e affascinanti. L’innovazione maggiore sta nel fatto che ad essere nel mirino sono le donne. Donne trattate alla stregua di suppellettili da una società maschilista che le vuole sottomesse e prive di voce, carne e anima. Tanto per cambiare. Eppure, qualcuna ha ancora fiato per gridare all’ingiustizia, allo squallore di un lercio ingranaggio che le etichetta inferiori; qualcuna di loro non ci sta a rinunciare ad essere, ad esprimersi, a vivere, non ci sta ad essere vittima silenziosa di una gigantesca bugia e ha il coraggio di ribellarsi agli schemi imposti. Sono le donne, non gli uomini, ad essere le note stonate fuori dal coro. Donne punite non solo dagli uomini ma anche da altre donne, vendute allo stato misogino. Di quale gravissimo peccato si saranno macchiate? Cosa le ha portate su Bitch Planet? Cosa le ha rese quello che sono? Le protagoniste di Bitch Planet, infatti, non sono le solite donne descritte come impaurite e indifese, al contrario. Sono donne che non annoieranno certo i lettori di sesso maschile, in quanto decisamente poco avvezze a romanticherie e moine. Sono delle dure, sanno fare a botte meglio degli uomini, sono aggressive con i loro aguzzini, feroci con la società che le condanna, ma tra di loro solidali come solo le donne sanno essere. Per ragioni diverse, si lasceranno coinvolgere in un progetto sotteso alle logiche del regime, con esiti inaspettati e, a volte, amari. Ognuna delle protagoniste ha lasciato un pezzo di sè al di là delle sbarre, ognuna di loro ha un vissuto tutto da scoprire. I disegni sono d’impatto, le fattezze delle protagoniste sono volute e ragionate e incarnano perfettamente il loro modo di essere, realistiche le espressioni e la mimica. Le tavole hanno un taglio pulito, essenziale, non si affollano di eccessivi dettagli, pochi sono i colori utilizzati, con una predominanza di rosso, blu, rosa e nero. I flash back sono realizzati in stile pop art, ma, in generale, tutte le tavole si ispirano allo stile colorato degli anni ’70. Come per ogni serie che si rispetti, anche Bitch Planet ti lascia con mille domande senza risposta, in trepidante attesa del seguito. Cosa si nasconde dietro Bitch Planet? Cosa succederà? Inutile dire che, date le premesse ci aspettiamo grandi cose, per cui…. Appuntamento alla prossima puntata! Daytripper24

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