Mattatoio n. 5

Romanzo vagamente autobiografico raccontata da chi ha vissuto la seconda guerra mondiale con la passività di chi si lascia trascinare da eventi più grandi di lui. Arriva ai limiti del delirio con elucubrazioni sul tempo e sull'esistenza degli alieni.

Questo è un romanzo contro la guerra, che parla di guerra, ma in un tono estremamente diverso da quello a cui siamo abituati: la prospettiva è di chi la guerra la vive suo malgrado, che è passivo agli eventi, che è ingenuo come un bambino, perchè praticamente è un bambino. La trama è piuttosto semplice: Billy Pilgrim è un soldato (tra molte file di virgolette) americano che viene catturato dai tedeschi e durante quella prigionia esperisce il bombardamento di Dresda e porta con sè il trauma di tutto questo, ma Billy Pilgrim non vive la sua vita un attimo dopo l’altro, ma ha la capacità di viaggiare nel tempo incarnandosi in versioni di sè disposte lungo tutto l’arco della vita, anche quella versione di sè rapita dai Tralfamadoriani. La trattazione di questa razza aliena mi ha affascinata: la loro concezione del tempo, della vita, della morte, persino della guerra è fonte di numerosi punti di riflessione; la loro capacità di vedere il tempo, il fatalismo che ne deriva, il continuo “così va alla vita” è straniante, ma concede al lettore come a Pilgrim una visione diversa delle cose rispetto a quella cui siamo abituati. Su questo libro così piccolo, con una scrittura volutamente ingenua e scanzonata potrei dire mille e più parole, ma non credo di riuscire a rendere l’idea. Dico infine e quindi, che questo libro debba essere letto, assaporato e che sia necessario dargli modo di agire sulla nostra mente, lascando che cambi la nostra visione della cose.

I temi principali sono il bombardamento di Desdra, la guerra ed i suoi effetti. Il libro è agghiacciante e a tratti esilarante. Non so dire se lo consiglierei.