Amore non ne avremo. Poesie e immagini di Peppino Impastato

Amore Non Ne Avremo raccoglie gli unici versi poetici scritti da Peppino Impastato, originariamente appuntati in un taccuino sfuggito alla perquisizione che seguì la sua morte, per mano della mafia, il 9 maggio ‘78. Con questo libro, dedicato a Peppino Impastato – che nella sua versione cartacea ha raggiunto la quinta ristampa e le 10**.000 copie vendute** - ha preso il via la più famosa collana di Navarra Editore “Fiori di Campo”, dedicata a uomini e donne che si sono battuti contro la mafia. Peppino Impastato è stato un giornalista e attivista siciliano, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, a Cinisi - nello stesso giorno in cui fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro - per ordine del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Peppino era nato in una famiglia mafiosa, ma fin da ragazzo aveva preso le distanze dai suoi e aveva denunciato il potere delle cosche e il clima di omertà del suo paese, scagliandosi in particolare contro Badalamenti che ai microfoni di Radio Aut il giovane ribattezzava “Tano Seduto”. La matrice mafiosa dell’omicidio fu riconosciuta solo 20 anni dopo, nel 1997, grazie all’impegno dei compagni di militanza, del Centro di documentazione Peppino Impastato, del fratello di lui, Giovanni Impastato, e della madre Felicia. Alla sua storia è stato dedicato il celebre film “I cento passi” In Amore non ne avremo vengono raccolte le poesie scritte da Peppino Impastato e sfuggite alla perquisizione che fu effettuata nella sua abitazione dopo l’omicidio e le foto di Peppino Impastato realizzate da Guido Orlando, alcune delle quali assolutamente inedite. La prefazione e la biografia ragionata di Peppino Impastato sono firmate da Salvo Vitale, storico compagno di Peppino e conduttore con lui di Onda pazza su Radio Aut. La collana è realizzata in collaborazione con l’Associazione Amici di Peppino Impastato e diretta da Salvo Vitale. Il libro è impreziosito da splendide foto di Peppino Impastato, molte delle quali inedite e da una piccola biografia firmata da Salvo Vitale, grande amico e compagno di Peppino.