Quattro giorni dopo

Questa autrice mi piace, e adesso che ho finito anche il suo secondo libro lo ribadisco, nonostante abbia letto diversi commenti non proprio positivi. Mi piace il modo in cui conclude i suoi romanzi... e la fine è sempre a forte rischio delusione, almeno per me. Senza spoilerare, posso dire che anche qui è lasciata volontariamente molto aperta, in modo che chi legge possa darne l'interpretazione che preferisce (e forse è proprio questo uno degli aspetti che è stato meno apprezzato dai lettori). E pur non essendo una serie, in questo nuovo romanzo c'è un riferimento piuttosto frequente a quel Giovedì Nero che altri non è che il punto di partenza per la storia raccontata nel precedente 'Il segno'. Quindi, se vi doveste approcciare a questa scrittrice, vi consiglio di iniziare da lì. Anche perchè, a mio parere, nell'epilogo di Quattro giorni dopo (ambientato 4 anni avanti nel futuro rispetto alla storia raccontata fino a quel momento) si fa un riferimento, ma è solo un accenno buttato lì, ad un altro strano incidente... che potrebbe proprio essere la trama del prossimo romanzo. Chi lo sa? Per tornare a questo libro, la vicenda parte lenta per farci conoscere i numerosi protagonisti (e le loro storie presenti e passate) che si trovano ad affrontare una apparentemente normale avaria della nave su cui stanno viaggiando. La trama poi si arricchisce di particolari inquietanti e sovrannaturali (e, di nuovo, questo mi fa pensare a Il segno, perché quelli che hanno orchestrato gli incidenti del libro precedente potrebbero essere gli stessi che si manifestano qui... o magari sto scrivendo una stupidaggine) per arrivare, verso la fine del libro, ad una rivelazione chiarificatrice... almeno in parte. Di più non posso dire, dovete leggerlo se volete scoprire altro.

Avevo già letto la precedente opera di questa scrittrice "Il Segno" che mi aveva un po' deluso ma ed in effetti anche questo secondo libro non ha fatto eccezione. La trama è interessante, lo strumento narrativo si sviluppa attraverso sei personaggi ciascuno con un proprio pesante fardello segreto. Peraltro ci sono diversi "rimandi" all'opera precedente anche se gli "incastri" non sono perfetti: ad esempio questa storia si svolge molto dopo gli eventi del Giovedì Nero ma nel libro "Il Segno" l'odissea di una nave da crociera (la cui situazione sembra proprio questa) è precedente o quantomeno contemporanea. Inoltre si riferisce che la "medium" aveva erroneamente indicato come sopravvissuto al disastro Bobby Small che nel precedente libro è effettivamente sopravvissuto. Nel complesso buoni spunti narrativi ma finale al solito surreale con molte domande senza risposta.

Una sola esclamazione mi viene in mente quando penso a questo libro: peccato! Ebbene sì, peccato, perché si tratta di un libro con ottime potenzialità, sin dall’inizio promette molto bene, un thriller carico di mistero, di soprese, di aspettative… ma tutto questo viene meno man mano che si va avanti con la trama. La scrittura risulta sempre più confusionara, ricca di elementi che sembrano messi lì per puro caso. La fine lascia l’amaro in bocca. Sconsigliato.