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Descrizione


"La guerra dei vulcani" rievoca a sessant'anni di distanza il più grande scandalo cinematografico-sentimentale di tutti i tempi, consumato tra Hollywood, la Roma vitale del dopoguerra e la natura mitica e primitiva delle Eolie. Roberto Rossellini e Anna Magnani, la coppia del neorealismo, vennero travolti dall'arrivo di Ingrid Bergman, la più amata diva d'America: per averla con sè, Rossellini la chiamò a interpretare Stromboli togliendo il ruolo alla Magnani. Ma Anna non si arrese, e decise di realizzare comunque il suo film: lo chiamò Vulcano e si installò alle Eolie con il regista William Dieterle, il principe Francesco Alliata e i primi giovani cineasti della Panaria Film specializzati in riprese subacquee che per primi avevano avuto l'idea di una storia a Stromboli. Le due troupe si sfidarono lavorando simultaneamente a pochi chilometri di distanza, nell'aspro arcipelago tirrenico, combattendo contro il caldo, le esalazioni vulcaniche, i loro rancori e i rimorsi. Per vincere la "guerra dei vulcani" i protagonisti non si rifiutarono nulla: tradimenti, plagi, boicottaggi, ardite riprese sottomarine, mentre la grancassa mediatica si giocava con spregiudicatezza i retroscena di una relazione ormai dissolta e di un nuovo amore che scandalizzava l'Italia bigotta e l'America puritana. Di tutto ciò furono testimoni altri grandi personaggi di un periodo d'oro che il cinema non sarebbe più riuscito a rivivere: Cocteau, Fellini, Welles, Hitchcock, De Sica, Alida Valli...
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Dettagli

2010
15 maggio 2014
319 p., ill. , Brossura
9788880125501

Valutazioni e recensioni

ALFREDO STOPPA
Recensioni: 5/5

«Caro signor Rossellini, ho visto i suoi film Roma città aperta e Paisà e ne sono rimasta entusiasta. Se avesse bisogno di un’attrice svedese che parla molto bene l’inglese, non ha dimenticato il tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo ti amo, sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei». Tutto cominciò da questo ormai mitico biglietto inviato da Ingrid Bergman e rocambolescamente arrivato nelle mani di Rossellini, che si guardò bene dal leggerlo ad Anna Magnani, allora compagna del regista. E si scatenò un duello artistico e sentimentale tra Stromboli e Vulcano di William Dieterle e i giovani cineasti della Panaria Film, che per primi avevano avuto l’idea di ambientare una storia alle Isole Eolie. E poi vennero Europa ‘51, Viaggio in Italia, Giovanna d’Arco al rogo e altri capolavori indimenticabili. Un libro appassionante e documentato di storie di cinema, d’amore, di amicizie infrante e (non sempre) ritrovate in un’Italia piccolo piccolo borghese (e un’America puritana) che si scandalizzava di fronte ad un amore fuori dagli schemi. Fosse per i nostri attuali politici saremmo ancora lì, a dover prendere la cittadinanza austriaca per poter divorziare (Rossellini – De Marchis) o a dover presentare l’istanza di divorzio a Città del Messico (Bergman – Lindstrom). Emblematico De Gasperi che, dovendo consegnare a Rossellini un premio per Stromboli, gli chiede di non presenziare alla cerimonia per non essere messo in imbarazzo. Questo libro ha avuto una prima edizione nel 2000 ed è stato giustamente ripubblicato (in versione rivista e aggiornata) nel 2010, smascherando l’operazione discutibile di Marcello Sorgi che nel suo recente Le amanti del vulcano. Bergman, Magnani, Rossellini: un triangolo di passioni nell'Italia del dopoguerra ha, senza troppa fatica documentaristica, agevolmente “saccheggiato” il lavoro di Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice. I quali, nella nota alla nuova edizione, si sono limitati elegantemente a sottolineare che «quando questo libro uscì per la prima volta, nel 2000, pochissimi avevano sentito parlare della "guerra dei vulcani"… e nessuno l’aveva mai raccontata fino in fondo, in Italia come nel resto del mondo».

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Alberto Anile

Alberto Anile è giornalista, critico e storico di cinema. È stato selezionatore per la Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia. Suoi saggi sono apparsi su «Bianco e Nero», «Cabiria», «8 ½», «Film History», «L'avventura». Con Lindau ha pubblicato Totò proibito (2005). Fra i suoi libri più recenti, Orson Welles in Italia (tradotto in Usa da Indiana University Press nel 2013), Operazione Gattopardo (con Maria Gabriella Giannice, Feltrinelli 2014), Totalmente Totò (Cineteca di Bologna, 2017). Ha inoltre curato Sordi segreto («Bianco e Nero» m. 592, Edizioni Sabinae/Centro Sperimentale di Cinematografia, 2018).

M. Gabriella Giannice

Maria Gabriella Giannice, giornalista dell’Ansa, è stata critico cinematografico per “Il Giornale” di Montanelli, ha lavorato per “Europeo”, “Corriere della Sera” ed “Espresso”. Con Alberto Anile ha scritto La guerra dei vulcani (Le Mani, 2000). Per Feltrinelli ha pubblicato Operazione Gattopardo. Come Visconti trasformò un romanzo di “destra” in un successo di “sinistra” (con Alberto Anile; 2014).

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