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Nationality Letteratura: Italia
La prima indagine di Montalbano
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La prima indagine di Montalbano - Andrea Camilleri - copertina
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prima indagine di Montalbano

Descrizione


Montalbano ha trentacinque anni, è un uomo adulto, ma nella professione sconta ancora qualche ingenuità, non è così astuto, smaliziato come siamo abituati a conoscerlo. E c'è chi è pronto ad approfittarne... L'archeologia di Montalbano e le sue prime esperienze nel mondo del crimine narrate in tre lunghi racconti.
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Dettagli

2005
Tascabile
340 p., Brossura
9788804550204
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Indice


Le prime frasi del romanzo:

uno


I dù òmini che sinni stavano arriparati sutta la tettoia che era stata messa alla firmata, aspittando con santa pacienza l’arrivata della circolare notturna, macari senza acconoscersi si scangiarono un surriseddro pirchì da dintra di un grosso scatolone di cartone arrovisciato in un angolo proveniva un runfuliare accussì forte e persistente che manco una sega elettrica.
Un povirazzo, un pizzente certamente, che aveva trovato provisorio riparo al friddo e all’acqua di cielo e che, conortato da quel tanticchia di calore del suo stesso corpo che il cartone tratteneva, aveva addiciso che la meglio era inserrare gli occhi, futtirisinni di lu munnu sanu sanu e bonanotti.
Finalmenti la circolare arrivò, i dù òmini acchianarono, ripartì. Di cursa arrivò uno: «Ferma! Ferma!»
Il conducente sicuramenti lo vitti, ma tirò di longo.
L’omo santiò, taliò il ralogio. La prossima corsa sarebbe passata un’orata appresso, alle quattro del matino. L’omo stette a pinsarisilla tanticchia e doppo una scarrica di santiuna addecise di farsi la strata a pedi. S’addrumò una sicaretta e partì. Tutto ‘nzèmmula la runfuliata finì, lo scatolone traballiò e lentamente principiò a spuntare la testa di un pizzente mezzo ammucciata da un cappiddrazzo spurtusato che gli calava fino a supra l’occhi. Stinnicchiato in terra com’era, ruotando la testa, il pizzente desi un’attenta taliata torno torno. Quanno fu certo che nei paraggi non c’era anima criata e che le finestri delle case di fronte erano tutte allo scuro, l’omo, strisciando, niscì dallo scatolone. Parse un serpenti che faciva la muta della pelli. A vidirlo addritta, non dava la ‘mpressioni d’essiri accussì povirazzo: di personale minuto, era ben rasato e portava un vistito cunsumato, ma di buona fattura. L’omo infilò dù dita nel taschino della giacchetta, cavò fora un paro d’occhiali, se l’inforcò, niscì da sotto la tettoia, girò a mano dritta e, fatti manco una decina di passi, si fermò davanti a un cancello inserrato da una catina con un grosso catinazzo. Supra il cancello una granni insegna al neon, ora astutata, diceva: “Ristorante La Sirenetta — Ogni specialità di pesce”. Accomenzò a chiòviri. L’acqua non era fitta, ma bastevole per assuppare. L’omo armiggiò col grosso catinazzo che era più apparenzia che sustanzia, infatti non fece convinta resistenza al grimaldello, raprì mezza latata del cancello, appena quanto bastava per trasire, la richiuse alle sue spalle, rimise a posto la catina, fece scattari il catinazzo. Il vialetto che arrivava fino al portone di trasuta del ristorante era corto e tinuto bono. Però l’omo non se lo fece tutto, a metà girò a mano dritta e si dirigì verso il giardino che c’era darrè il locale e indovi, appena faciva stagione, apparecchiavano minimo minimo una trintina di tavolini. A malgrado dello scuro fitto, l’omo si cataminava con sicurezza, senza addrumare la pila che teneva in mano. L’acqua di cielo lo stava assammarando, ma non ci faceva caso. Anzi, sintiva un calore tale che manco la ‘stati, gli veniva di levarsi la giacchetta, la cammisa, i cazùna e restarsene nudo sutta all’acqua rinfriscante. Vuoi vidiri che gli era acchianata qualichi linea di fevri?
La vasca coi pisci, vanto del locale, era in fondo al giardino, a mano mancina. Il cliente che lo desiderava poteva andare alla vasca e scegliere personalmente il pisci che addesiderava mangiare: fornito di un coppo, doviva piscarselo da sé. Non sempre la cosa arrinisciva agevolmente e allura era tutto un gran ridere, un grosso divertimento, principiava un ioco di allusioni e doppi sensi specie se nella comitiva era presente qualiche fìmmina. Divertimento che in parte s’abbacava alla presentazione del conto, perché era cògnito che in quel ristorante, in quanto a prezzi, non ci andavano di lèggio.

Valutazioni e recensioni

Pietro Salvago
Recensioni: 5/5

Probabilmente il libro che meno mi è piaciuto con protagonista il Commissario Montalbano. Scritto interamente in un siciliano un po' "fuori moda", particolarità che rende l'opera poco scorrevole. Molto interessante è sicuramente la trama, ma ho preferito altre storie... Ormai sono affezionato a Camilleri ed ho deciso per 4 stelle.

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Recensioni: 5/5

Questo è stato il primo libro che ho letto di questo autore Andrea Camilleri, e devo dire che mi ha preso davvero molto! Il libro parla della prima indagine di questo ispettore Montalbano, che devo scoprire chi è l'assassino e il perchè ha commesso questo delitto. Il libro è ben strutturato,scritto in maniere semplice e scorrevole. Il libro è scritto, dall'autore con qualche parola siciliana, per renderlo ancora più bello. I personaggi sono descritti in maniere semplice e completa, tanto che si possono addirittura immaginare. Se vi piacciono i gialli, vi piacerà di sicuro questo libro, e quelli che l'autore ha scritto. Da questo libro ho notato anche che è stato preso il telefilm " Le indagini di Montalbano", dove vengono raccontate in maniera telefilm tutte le sue indagini.

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Recensioni: 5/5

ottimo come sempre

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Conosci l'autore

Andrea Camilleri

1925, Porto Empedocle (Agrigento)

Nato a Porto Empedocle (Agrigento), Andrea Camilleri ha vissuto per anni a Roma.  Dal 1939 al 1943, dopo un periodo in un collegio da cui viene espulso, studia ad Agrigento al Liceo Classico Empedocle dove ottiene la maturità classica senza dover sostenere l’esame a causa dell’imminente sbarco degli alleati in Sicilia. A giugno inizia, come ricorda lo scrittore, "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paura".  S’iscrive all’Università (Facoltà di lettere) ma non si laureerà mai. Si iscrive anche al Partito Comunista.Inizia a pubblicare racconti e poesie e vince il Premio...

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