L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
In Drammaturgia della fine, edito da Bulzoni Editori, Beatrice Alfonzetti traccia una sorta di storia della fine, dal teatro di Eschilo a quello di Pasolini. Un trattato-excursus utilissimo per qualsiasi scrittore o sceneggiatore si interroghi su come concludere le proprie storie. Sì, perché i finali racchiudono come un microcosmo il senso della morte e della vita, mutevole all’interno delle varie epoche e società. Ogni testo ha un inizio e una fine e se modelli culturali diversi marcano più l’inizio o al contrario la fine, la chiusura del testo e il finale non sempre coincidono. In un’opera drammatica il finale ha costituito tradizionalmente il banco di prova dell’abilità di scrittura. Le opzioni fra un finale e l’altro mettono sul tappeto questioni antropologico-politiche, etico-religiose e scenico-teatrali. Da qui è maturata la convinzione che la storia della tragedia e del dramma possa iscriversi a partire da due grandi strutture oppositive: racconto o visione della catastrofe; lieto fine o fine infausto...
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore