Credere, distruggere. Gli intellettuali delle SS

molto ben fatto, tesi originali ed importanti, ottimo impianto note e bibliografico.

Il libro ripercorre in modo collettivo - con qualche dettaglio individuale - la "carriera" di circa 80 quadri delle SS dagli anni 20 fino agli anni del dopoguerra. La tesi è dimostrare il background personale e accademico, l'esperienza professionale e di guerra e la reazione alla sconfitta di quegli intellettuali che confluirono nei servizi di sicurezza e repressione (SD, RSHA, GESTAPO, Einsatzgruppe, SIPO, etc.) del III reich Premessa doverosa: il libro richiede una buona conoscenza degli eventi storici e delle figure chiave ed una conoscenza almeno basilare dell'organizzazione e evoluzione delle SS, per cui si rivolge a un pubblico di storici, amatori e non, già in possesso di un buon background I pro: libro serio (rispetto a pubblicazioni innumerevoli e superficiali), con ricca e curata documentazione; molto interessanti le descrizioni del contesto ideologico e culturale che vanno oltre la media trita delle pubblicazioni in genere; lettura obbligata per chi volesse interessarsi a queste persone. Purtroppo ha notevoli limiti, soprattutto di struttura: avrebbero giovato degli organigrammi delle funzioni coinvolte (le organizzazioni del reich sono sempre molto complesse e quelle delle SS, tra l'altro più volte modificate negli anni, sono impossibili da seguire senza un ausilio grafico); l'autore all'inizio tenta di delineare un quadro psicologico dei soggetti ma che poi viene ripreso solo sporadicamente e non organicamente e con notevoli limiti (erano davvero diversi dagli altri tedeschi coetanei?!?); l'autore avrebbe dovuto presentare il campione di 80 individui analizzati all'inizio del testo, invece non avviene mai un momento di definizione strutturata di chi vi è incluso e perchè. In sintesi: libro serio, ma rivolto a un pubblico limitato e con notevoli limiti di struttura