La signora dei gelsomini

Dopo "L'isola delle farfalle" questo è il secondo libro che leggo della Bomann e devo dire che in entrambi i casi la storia mi ha tenuta incollata alle pagine. Ambientazione, vicenda, personaggi...tutto ben orchestrato con maestria e garbo.

Hanna è una anziana bisnonna che ha fatto le sue scelte nella lunga vita. E anche quelle sbagliate o quelle dure le ha trasformate in forza per vivere. Tutto quello che ha vissuto, buono o meno buono, non l'ha fatta mai arrendere. Il libro è scritto bene ed in maniera abbastanza scorrevole. Le descrizioni dei luoghi e delle avventure o disavventure, sono piuttosto buone. Un libro che fa riflettere ed insegna a non arrendersi mai neppure di fronte ai problemi o dolori più grandi.

Devo dire che il libro mi è piaciuto. La storia è certamente indovinata e fa volare sulla fantasia a confronto con quella che è, invece, la dura realtà storica del periodo di cui racconta la bisnonna. Senza voler togliere niente alla narrazione, devo dire che la protagonista è stata davvero molto molto fortunata rispetto a tutto quello che le è accaduto e che risplende di tale fortuna per così dire tutta la sua esistenza. Questo non l'ha esonerata da perdere persone amate o rinunciare a piaceri della vita ma certamente è molto carino come l'autrice ha messo in relazione la bisnonna con la nipote. Una bisnonna saggia e forte ma anche con tante debolezze e tanti dolori che l'hanno resa la donna che è. Ho trovato deludente invece il tipo di rapporto fra lei (la protagonista bis nonna) e sua figlia (la nonna della nipotina che raccoglie appunto i racconti della bisnonna). Questa figlia, frutto dell'unico vero amore della bisnonna, è praticamente ai margini della storia e viene tenuta all'oscuro per anni (e per sempre) da tutti i cosiddetti "segreti" della madre (la bisnonna). Sono contenta di averlo letto, è stato un bel volo di fantasia!