La lingua perduta delle gru

Una perla rara, tanta vita, e l'omosessualità mai descritta con squallore..Ne stanno fuori i luoghi comuni, è una storia di nicchia, pregevoli l'eleganza nella scrittura e nei ritmi e la discrezione di uno scrittore che non ha proprio voglia di strafare e che sembra aver capito come lanciare un messaggio privo di sovrastrutture, pulito e scevro da qualsiasi intento moralista. Un bagno di realtà, sentimenti e vissuti dei personaggi si riesce quasi a viverli come se a parlarcene fosse un nostro amico o se fossimo noi stessi a sperimentarli.. La dolcezza infinita del protagonista, affatto stereotipato, genuino fino all'osso e al quale non ci si può non affezionare.. Una storia sull'amore in fondo.. una storia che narra di storie con estrema naturalezza e che trasmette tante emozioni positive..

Quanta vita! E quante storie, emozioni, solitudini, amori, menzogne e verità sbattute in faccia, in questo Libro. Era dura staccarsi da quelle pagine, da quella scrittura così classica («ritmo lento, antiquato, descrittivo, al passato remoto, dunque abbastanza ottocentesco») eppure così scorrevole, magnetica, quasi seducente. E' uno di quei libri per i quali provi sentimenti contrastanti: da un lato non vedi l'ora di finirlo, avido di sapere cosa succederà, come andrà a finire; dall'altro, però, vorresti che non finisse mai, quasi arrivi a desiderare di veder comparire, ogni giorno, a fine volume, un nuovo capitolo, in modo che possa accompagnarti per mesi, anni, l'esistenza intera. Bellissimo e commovente il personaggio della lesbica di colore, Jerene. E poi lui, Philip. Ovviamente non ho potuto fare a meno di ritrovare in lui parti di me, così dolce, romantico, sempre alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa, un semplice sguardo di comprensione, un abbraccio, una parola di conforto da sua madre, una chiamata, una spiegazione o l'amore della propria vita. Sì, proprio una Meraviglia.

Per leggere alcuni libri, c'e' bisogno di spogliarsi delle proprie abitudini e delle proprie idee, per arrivare al nocciolo puliti di ogni preconcetto. Questo libro va letto così. Semplice, ma solo all'apparenza, questa opera di Leavitt cerca di delineare rapporti complessi e intricati. Philip, tenero ed insicuro, omosessuale, è il protagonista che cerca di divincolarsi, con poco successo, dalle regole del comune sentire. Insicuro, romantico, tenero...cerca approvazione e affetto da chi gli sta intorno, senza sapere che è proprio questo la causa della sua sofferenza. A fare da sfondo, il rapporto intricato con la madre. Intellettule, dura, scontenta. Questo libro mi ha fatto riflettere su come spesso le famiglie fungano da impedimento, più che da "appoggio per il salto". La scrittura va da sola, non cerca di adulare chi legge. L'unico neo,a mio modesto avviso, è il riferimento che si fa spesso tra omosessualità e pornografia (Leavitt l'accenna spesso, citando cinema erotici, riviste pornografiche, incontri occasionali e fugaci). Mi piacerebbe leggere dell'omosessualità anche in modo slegato da queste cose. La sessualità è una cosa intricata e il viaggio che ognuno fa dentro se stesso per esplorarla, non è necessariamente attraverso questi mezzi.