Terraeque urbesque recedunt

Ho apprezzato nella lettura delle poesie di Orfico la consapevolezza della transitorietà della vita e del veloce scorrere del tempo. I luoghi amati e vissuti si allontanano inesorabilmente da noi , ricordandoci che siamo mortali a differenza degli Dei. Alla fine rimane il fascino, la magnificenza è la drammaticità di una esistenza che una navigazione verso la fine di tutto. Consiglio la lettura.

Casualmente mi sono imbattuto nei versi di Eugenio Orfico e ne sono rimasto soddisfatto, perché nei suoi scritti non compare solo l'indagine autobiografica ma lo spettacolo della vita, con le sue luci e le sue ombre. Eugenio, lascia contemplare la natura, un paesaggio, la sagoma inconfondibile di un'altura ma soprattutto alcune figure del mito che sono contemporanee alla propria e all'altrui esperienza. L'ironia, che è un suo punto di forza, gli permette di sorridere anche di fronte al dramma e al vuoto dell'esistenza. Ne consiglio la lettura.