Le stanze del tempo

A Federica Bernardini. Non è la prima volta che, per tua volontà, ho il privilegio di essere tra le prime a leggere le tue opere. Mi è capitato spesso, negli ultimi anni, di leggere in anteprima quello che davi alle stampe (poesie, racconti, favole e romanzi) ed è stato sempre un crescendo di emozioni e sorprese. Questa volta, però, mi è successo qualcosa che, credo, non si prova tanto facilmente! Presa dagli argomenti, dal succedersi vorticoso degli eventi, da personaggi mirabolanti, da situazioni così ben esposte di cui solo una brava scrittrice, quale io ti reputo, può essere capace, sono arrivata alla fine con una lettura tutta d’un fiato e senza quasi accorgermene. Ed anzi con una sensazione di dispiacere che tutto si fosse concluso! Cosa, questa, incredibile per una lettrice incallita come me che non lascia passare giorno senza lettura e, per indole, non facilmente condizionabile o impressionabile. Da quella notte nella quale ho chiuso (con molto “dolore”) l’ultima pagina del tuo libro “LE STANZE DEL TEMPO”, non sono riuscita, per alcuni giorni, a decidermi su quale altro libro orientarmi. E’ la prima volta che questo mi succedeva perché un libro pronto da ricominciare ce l’ho sempre avuto! Ed il leggere comunque mi mancava. Dopo aver “girovagato” qua e là su racconti e testi presenti da anni nella mia libreria (per giunta già letti) ed aver passato, in tre- quattro librerie qualche ora di tempo, ho forse (e finalmente) trovato qualcosa per cercare di riprendere il ritmo di prima. E’ stato duro affrontare le prime pagine del nuovo testo, ma senza particolari emozioni ora vi sono entrata! Bravissima Federica e grazie di avermi concesso, con “LE STANZE DEL TEMPO”, questi particolari momenti durante i quali sei stata capace di farmi dimenticare, in parte, le pesanti difficoltà che ultimamente la vita mi propone! Con amicizia, ammirazione e stima. Pina Cruciani Mariucci. 25 Aprile 2014