Naturalmente buoni. Il bene e il male nell'uomo e in altri animali

L’etologia è oggi in grado di mostrarci come le società dei primati siano ben più complesse di quanto potremmo pensare: empatia, cooperazione, politica basata su alleanze, complesse dinamiche di conflitto e riappacificazione, diversificate tra le varie specie e soggette a un certo grado di variazione in funzione dell’ambiente, ecc. Il saggio di Frans de Waal – uno dei massimi primatologi mondiali, e senza dubbio quello maggiormente invischiato in questioni filosofiche in senso ampio – effettua una lunga serie di scorribande nel mondo di queste scimmie (con occasionali excursus tra ratti, delfini e altre specie), sempre nel segno darwiniano del continuismo. Come anticipavo, è notevole la sua capacità di tenere insieme un gran numero di ricerche empiriche con questioni più generali, il tutto senza tralasciare le possibili obiezioni al suo approccio, in primis quella che contesta la legittimità dell’applicazione di termini antropomorfici (morale, cultura, politica, linguaggio, per menzionare solo quelli più altisonanti) al comportamento degli animali non umani. Il testo non è esemplare dal punto di vista “architettonico” – l’ordine delle parti non segue una logica chiara e alcuni argomenti sono collocati un po’ a caso – ma risulta senz’altro una lettura interessante e istruttiva, che decisamente mi sento di consigliare a tutti.