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Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino
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Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino - Giuseppe Ayala - copertina
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Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino

Descrizione


Sono passati quindici anni dalla terribile estate che, con i due attentati di Punta Raisi e di via d'Amelio, segnò forse il momento più drammatico della lotta contro la mafia in Sicilia. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino restano due simboli, non solo dell'antimafia, ma anche di uno Stato italiano che, grazie a loro, seppe ritrovare una serietà e un'onestà senza compromessi. Ma per Giuseppe Ayala, che di entrambi fu grande amico, oltre che collega, i due magistrati siciliani sono anche il ricordo commosso di dieci anni di vita professionale e privata, e un rabbioso e mai sopito rimpianto. Ayala rappresentò in aula la pubblica accusa nel primo maxi-processo, sostenendo le tesi di Falcone e del pool antimafia di fronte ai boss e ai loro avvocati, interrogando i primi pentiti (tra cui Tommaso Buscetta), ottenendo una strepitosa serie di condanne che fecero epoca. E fu vicino ai due magistrati in prima linea quando, dopo questi primi, grandi successi, la reazione degli ambienti politico-mediatici vicini a Cosa Nostra, la diffidenza del Csm e l'indifferenza di molti iniziarono a danneggiarli, isolarli. Per la prima volta, Ayala racconta la sua verità, non solo su Falcone e Borsellino, che in queste pagine ci vengono restituiti alla loro appassionata e ironica umanità, ma anche su quegli anni, sulle vittorie e i fallimenti della lotta alla mafia, sui ritardi e le complicità dello Stato, sulle colpe e i silenzi di una Sicilia che, forse, non è molto cambiata da allora.
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Dettagli

2008
13 maggio 2008
200 p., Rilegato
9788804580683

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 3/5

Un libro abbastanza difficile da leggere . Io leggo la sera , per passarmi il tempo e riflettere , questo libro di Ayala ( valutato come un best ) non lo trovo attraente . Si perde troppo in un bicchier d'acqua ... PS Se le prime 30 pagine ti attirano , leggere il libro diventa una passeggiata

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ANNAMARIA CAGGIANI
Recensioni: 5/5

Mi è piaciuto molto perchè fa un quadro del lavoro svolto dalla magistratura in quegli anni senza dilungarsi in date, nomi e sentenze; nello stesso tempo tratta l'argomento con professinalità ma inserendo delle note personali che alle volte fanno commuovere. Consiglio vivamente.

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Fernando Orsini
Recensioni: 5/5

In appena 200 pagine, Ayala racconta la lotta che lo Stato, con i suoi giudici più rappresentativi, ingaggiò con la mafia negli anni 80-90, ma anche l'amarezza che lo Stato, attraverso alcuni suoi organismi, non esitò ad infliggere a quegli stessi giudici. Un racconto a tratti severo, non piegato all'opportunismo, che godibilmente si mescola, attraverso uno stile di scrittura veramente raffinato, con ricordi privati e commossi. Bel libro, consigliato sopratutto ai più giovani.

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Recensioni

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Recensioni: 4/5
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Giuseppe Ayala

1945, Caltanissetta

Negli anni Ottanta, ha fatto parte per tutta la sua durata del pool antimafia della procura di Palermo. È stato deputato e senatore per quattro legislature e sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2000. Da Mondadori ha pubblicato, con il giornalista Felice Cavallaro, "La guerra dei giusti" (1993), il bestseller "Chi ha paura muore ogni giorno" (2008) e "Troppe coincidenze" (2013).

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