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Anno edizione: 2009
Anno edizione:
Anno edizione: 2012
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A cavallo delle due grandi guerre, l'amore forte, semplice rende vivi... perché la guerra,la morte, la sofferenza e la distruzione arrivano, portano lacrime, distruggono case, strappano vite ma è proprio in questo clima di morte che si riscopre la vita. Il piacere delle piccole azioni della quotidianità, il valore della famiglia, il dono della vita. Perché nonostante la morte intorno, si vive, si ama, nascono nuove vite. La speranza e il futuro sono lì, bisogna solo alzarsi le maniche e lottare per quei doni e per quelli che arriveranno. Alla fine l'amore trionfa anche sulla morte. Un libro davvero bello, delicato e intenso.
Non c’è che dire: la Némirovsky sa toccare le corde giuste e ogni pagina riserva una particolare emozione, senza tuttavia mai esagerare, senza scivolare nel melodramma. I doni della vita è un’ appassionante saga di una famiglia dell’alta borghesia, gli Hardelot, lungo un arco di tempo che va dagli inizi del XX secolo, fino al 1940. I contrasti insanabili fra le classi sociali sono ben rappresentati, con il padrone del vapore che vuole comandare in tutto, anche negli affetti, ma per fortuna che c’è un nipote che si ribella per sposare la ragazza dei suoi sogni, un’esponente della piccola borghesia. La rigida presa di posizione del grande vecchio, l’acquisita consapevolezza che qualcosa deve cambiare del figlio imbelle, padre del giovane ribelle, la tenera storia d’amore di quest’ultimo con la delicata Agnes, il dramma della Grande Guerra che travolge ogni certezza, ma che non riesce a sradicare un’ottusa mentalità capitalistica, l’invasione tedesca della Francia nel 1940 scorrono sotto gli occhi del lettore come in una pellicola cinematografica, con descrizioni degli ambienti e approfondimenti psicologici che risultano di grande efficacia, seppure espressi con uno stile per nulla ridondante, anzi semplice, e perciò immediato. La Nèmirovsky riesce a parlare di tutto, a mostrarci la vita come essa è, senza banalità, ma con precisione e delicatezza, tanto che sono frequenti le pagine di vera e propria poesia. É evidente che parteggia per il giovane ribelle e che confina il grande vecchio nel suo cuore di granito, una costante direi della sua produzione che ha sempre avuto come bersaglio il potere e la ricchezza per il potere. La descrizione dell’incedere della guerra, la fuga disperata degli inermi cittadini di fronte al nemico creano uno stato d’animo incredibile e così si finisce con il trepidare con questa gente che non sa che fare, se non scappare. E poiché in questa saga si racconta vita, ci sono le morti, ma anche le gioie e, soprattutto la gioia più grande, l’amore. Fra il giovane rampollo Pierre e la dolce Agnes é un idillio capace di vincere le difficoltà, perché l’amore reciproco è un sentimento che dà forza, che consente di saper cogliere quelli che, se non sono molti, sono pur sempre i doni della vita. Per alcuni aspetti, il romanzo può sembrare una prova per quello che sarà, benchè incompiuto, il grande capolavoro della narratrice: Suite francese. Tuttavia sarebbe ingiusto ridurlo a un semplice canovaccio, a un mero esperimento, perché mostra delle grandi qualità, tanto da raccomandare la sua lettura. Non ve ne pentirete, perché I doni della vita finisce con l’essere, esso stesso, un dono della nostra vita.
ho comprato il libro per leggerlo durante un viaggio...rimasi bloccata all'aeroporto di Monaco, per un ritardo, oltre 5 ore, seduta sulla poltrona nella sala d'imbarco cominciai a leggere....le 5 ore sono volate mentre io mi divoravo il libro attendendo di volare a mia volta, ben scritto, ti prende, ti appassiona e dopo ho comprato anche altri libri della stessa scrittrice, consigliato a chi vuole godere di una lettura piacevole e non impegnativa, senza nulla togliere alle indubbie capacità della scrittrice, ti trascina dentro la storia fin dalla prime pagine..
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