Jack & Jill

Un romanzo commerciale, con tutti gli elementi della lettura da ombrellone, come una trama avvincente e scontata, personaggi bidimensionali, capitoli della lunghezza massima di cinque pagine, una piacevole pausa se si vuole staccare per un momento la spina. Se non fosse... Se non fosse che proprio in quest ultimo periodo in America, si è scoperchiato il vaso di Pandora del razzismo mai del tutto eliminato e che, dall'inizio della presidenza di Donald Trump, è ritornato a farsi sentire in tutta la sua crudeltà, mostrando tutte le arretratezze di uno stato che millanta una potenza e una democrazia che il resto del mondo dovrebbe invidiare, potenza, in realtà, che sta scemando e "democrazia" basata su razzismo e classismo. E in questo romanzo di James Patterson del 1996, facente parte di una saga poliziesca con protagonista il criminal profiling Alex Cross, la vicenda di una doppia scia di delitti, quelli perpetrati contro personalità ricche e famose ai piani alti di Washington e quelli che invece vanno a toccare gli innocenti bambini del ghetto, emerge questo divario di classi e di razza ancora oggi troppo presente, e l'eterno contrasto tra l'America repubblicana e, molto spesso, suprematista bianca e quella democratica. Certo, rimane l'amaro in bocca per l'eccessiva semplicità per il modo in cui vengono trattati argomenti così importanti, ma almeno rimane un buon punto di partenza per una riflessione più attenta, specialmente per noi che non stiamo vivendo in prima persona gli attuali accadimenti di oltreoceano.