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Il racconto di un viaggio dalla grigia e tetra Londra fino al cuore del continente nero sfruttata dal colonialismo europeo. Ma anche il racconto di un viaggio verso l’inferno in cui l’uomo si spinge verso i propri limiti e trasformandosi in un mostro, scopre un’esistenza tremenda e orribile. Una critica sottile e spietata dell’Europa di inizio Novecento. Un capolavoro della letteratura modernista che è stato fonte di ispirazione per il mondo cinematografico (Apocalypse now)
Quando il povero Marlow, sull’onda della passione giovanile per le carte geografiche ed i luoghi esotici, ottiene l'incarico, non può immaginare a cosa sarebbe andato incontro. Certo fin dall’inizio il suo entusiasmo viene attenuato da alcune ombre vagamente inquietanti: si pensi a quell’ insolita clausola di riservatezza che vincola il giovane marinaio nei confronti della Compagnia oppure al vecchio medico che, mentre visita il protagonista poco prima di partire, lo mette in guardia sui mutamenti interiori che quel viaggio produrrà in lui. Ben presto questi presagi si concretizzano in un viaggio che appare una vera e propria discesa agli inferi. Una volta arrivato in Africa, Marlow conosce la sua missione: raggiungere il signor Kurtz, a capo di una delle stazioni più importanti per la Compagnia e riportarlo indietro poiché gravemente malato. Il viaggio verso Kurtz porta Marlow a guardare negli occhi il male. E’ un viaggio, infatti, verso la ferocia dello sfruttamento coloniale, l’avidità e la sete di potere dell’uomo occidentale. Ed è in questo enorme cuore di tenebra che precipita Kurtz, divenendo irrimediabilmente pazzo. Marlow, invece, riesce a “farcela” e ad arrivare in piedi alla fine di tutto questo orrore, per poi raccontare la sua storia nella nebbia del Tamigi.
Il romanzo racconta la storia di Marlow che è assunto da una società commerciale e sta andando in Congo. Qui, in viaggio tra gli orrori del colonialismo, incontra Kurtz, enigmatico personaggio reso folle dalla solitudine e succube di un desiderio di potere in cui la civiltà bianca rivela il suo vero volto: il cuore delle tenebre che non è il buio del deserto africano, ma la vera identità , la colpa, dell'uomo europeo. Marlow non è d'accordo con le atrocità commesse da Kurtz ma mentre gli si avvicina diventa sempre più consapevole che il destino, la tragedia di Kurtz è anche qualcosa di possibile per lui. Una volta arrivati nel bosco, Marlow sente il fascino, il fascino sinistro di esso. La regressione di Kurtz, la sua scelta di perdersi è una tentazione da cui Marlow sente di non essere immune. A differenza di Kurtz, Marlow risponde a questa tentazione. Marlow è in grado di reprimere gli impulsi del suo inconscio, della sua irrazionalità domata a stato civile, e sente, cede alla voce della coscienza morale: l'unico modo per evitare di sprofondare nell'abisso della crudeltà in cui si schianta Kurtz.
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