Unbroken

Il libro è una via di mezzo tra un resoconto storico e una bibliografia romanzata. Purtroppo questo, invece di procurare maggiore interesse come in un romanzo di Dumas, annoia. L'eccessivo uso di dettagli non funzionali alla storia stancano e fanno perdere il filo. Inoltre l'impressione che mi sono fatto leggendo questo libro è come se l'autrice volesse giustificare la pazzia di sganciare due bombe atomiche sul Giappone demonizzando il nemico ed il loro comportamento. Detto da un paese che oggi ha ancora la pena di morte e Guantanamo, suona solo ridicolo. Onore all'uomo capace di sopportare tanto. Questo esempio dimostra ancora una volta che l'uomo sa adattarsi in praticamente tutte le situazioni. Se non ci arrendiamo nessuno può spezzarci.

Il mio ragazzo mi regalò questo libro dopo averne parlato fino allo sfinimento, ma una volta in mano ho aspettato mesi per leggerlo. Perché? Perché è un libro sulla guerra, e i libri di così grosso spessore (e non parlo solo delle 475 pagine) sono difficili e impegnativi da leggere. Eppure un giorno decisi di aprilo e non lo misi giù prima di un paio di settimane, o forse meno. Non è divertente, non è leggero, ovvio, eppure mi ha catturata, e più leggevo e più volevo saperne di più. Io non so come abbia fatto questa autrice a rendere così leggibile e fluida anche la descrizione dettagliata degli aerei sui quali volavano gli ufficiali dell'esercito americano. Il libro è così pieno di dettagli, anche i più piccoli, che riesci a viverlo oltre che leggerlo, ma mai, e dico davvero, mai è stato noioso. E' uno di quei libri che tra una riga e l'altra della narrazione ti fermi e pensi ''ma come ha fatto il genere umano a compiere certe azioni terribili?''. La trama è già chiara, parla del mitico Zamperini e della sua forza d'animo piegata ma mai spezzata, un esempio di vita.