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Roma e il cinema del dopoguerra. Neorealismo, melodramma, noir - Lorenzo Marmo - copertina
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Roma e il cinema del dopoguerra. Neorealismo, melodramma, noir
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Descrizione


Roma 1944. La città è stata appena liberata dal nazifascismo, e il cinema esce per le strade, per riappropriarsi degli spazi condivisi, raccontare le vicende appena trascorse e negoziare i traumi inflitti al corpo urbano dalla dittatura, dalla guerra, dall’occupazione. Intrecciando l’analisi degli stili cinematografici e l’indagine sulle trasformazioni della metropoli, il volume sottolinea il ruolo essenziale svolto dal cinema del dopoguerra nel mediare la riconfigurazione identitaria del paese e il suo tortuoso percorso verso la modernità.Riaffrontando e problematizzando la categoria di neorealismo, se ne indaga l’indiscussa importanza nell’elaborazione dei processi di memoria ed oblio del controverso passato recente. Si riflette sulle istanze più documentarie e fenomenologiche del cinema italiano dell’epoca, ma anche sull’influenza del melodramma. L’immaginazione melodrammatica, rintracciata nel cuore stesso del fenomeno neorealista, emerge come vera e propria modalità strutturante del sentimento postbellico. Le atmosfere noir si segnalano poi come modalità privilegiata per raccontare l’angoscia che sembra attraversare pervasivamente, a livello transnazionale, il cinema degli anni Quaranta e il suo racconto del paesaggio urbano.Pur segnato dalla dimensione del trauma, il cinema del dopoguerra propone però al pubblico un nuovo patto sensoriale in cui è centrale anche la dimensione del piacere visivo: da Giorni di gloria a Roma città aperta, dal cinema di Vittorio De Sica a quello di Pietro Germi, la ariosità delle riprese in esterni reali diventa una modalità essenziale per mobilitare il coinvolgimento, il desiderio e l’identificazione spettatoriale. Le borgate e i colli, il caos del centro e i monumenti antichi, le macerie e i nuovi palazzi in costruzione: questo cinema fa della Roma degli anni Quaranta uno spazio da attraversare ed in cui immergersi, allora come oggi.
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Dettagli

2018
4 aprile 2018
230 p., ill. , Brossura
9788868971120
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Indice

Ringraziamenti
Introduzione

Capitolo I – Giorni di gloria. l’immagine come traccia e gli spazi del trauma
1. Un documentario sui generis
2. Realtà e finzione, dolore e vendetta
3. le Fosse Ardeatine e la violenza delle immagini
4. Uno spettacolo osceno
5. Il volto del fascista
6. Distogliere lo sguardo
7. Analogie e differenze rispetto al canone neorealista
8. Riattraversare il trauma

Capitolo II – Retoriche del neorealismo e narrazione del paesaggio
1. Ritorno a via degli Avignonesi: Roma città aperta
2. Il neorealismo come categoria ideologica
3. ImpersoNation
4. contro il cinema popolare
5. Del realismo fenomenologico
6. la rivista «cinema» e il dibattito sul paesaggio
7. All’interno del cinema narrativo
8. Il modernismo vernacolare del neorealismo

Capitolo III – Spazio perduto e ritrovato. Neorealismo e melodramma
1. Il melodramma e le forme della modernità
2. Il melodramma del corpo
3. Il melodramma della luce
4. Il melodramma del paesaggio
5. Il melodramma come struttura del sentimento nazionale
6. Paisà: dal melodramma del sacrificio al melodramma della disillusione
7. Spazializzazione dell’ansia in Ladri di biciclette
8. Ladri di biciclette come melodramma dell’oggetto perduto
9. Verso il melodramma intellettuale moderno

Capitolo IV – Il noir e la città frammentata. Atmosfere transnazionali nel primo Pietro Germi
1. Il noir come corpus transnazionale
2. Soggettività e spazio
3. Il noir in Italia e il caso di Roma città libera
4. Spazi del margine ed estetica della ricostruzione
5. Pietro Germi tra neorealismo e noir
6. Il testimone: il volto, la città e la colpa
7. Gioventù perduta: il gioco di Stefano e il teatro di Marcello
8. Interludio: Il cammino della speranza
9. La città si difende: il melodramma come epica ludica della modernità

Conclusione
Illustrazioni
Bibliografia

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