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Anno edizione: 2018
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Dopo la lettura di questo libro, non mi specchieró più, non perché mi abbia particolarmente impressionato, ma perché rischio di prendere a smorfie la mia immagine e poi di rompere lo specchio. Un libro più vuoto di questo non l' ho mai letto. Sembra un episodio da telefilm per adolescenti. Forse neanche più loro credono ai finti pareri positivi degli adulti. Perché ostinarsi a proporre un thriller che thriller non è, perché non mette in tensione, non sorprende, non avvince, ma avvilisce? Libro per ragazzini , a patto che non siano liceali! Copertina già vista! Un peccato per le tasche!
Purtroppo questo libro oltre il semplice raccontino della vicenda psichica disturbata, con qualche dialoghetto post-trauma della protagonista e l'omicidiuccio che piove da nuvole capricciose per tentare di giustificare e purificare l'inappropriata inerenza di genere ,non va. Quanto allo specchio, suggerirei l'approfondimento della parola "riflessioni" e la lettura de "La resa dei conti" di Andrew Pyper con identica copertina. Sullo stile di scrittura da prima elementare con l'aggiunta di qualche parolaccia d'inizio scuola media non mi pronuncio. Se questo è un thriller...
Che Luigi Martinuzzi sappia giocare benissimo con la suspense l’aveva già dimostrato nel suo scorso romanzo con il quale aveva conquistato molti lettori. In La ragazza nello specchio, però, sembra avere affinato ulteriormente la sua tecnica basando tutto sulla tensione emotiva e sul dramma psicologico tanto che il lettore, travolto dal pathos emozionale, a tratti, sembra perfino scordarsi la storia in sé. Martinuzzi non se ne preoccupa perché la sua è una decisione ponderata, voluta: i suoi lettori devono abituarsi a tutto questo perché leggere i suoi thriller è anche un viaggio negli alambicchi del sistema nervoso, dove si distilla paura ma insieme ci si apre alla conoscenza. Così quando arriverete all’ultima pagina vi chiederete quanto tempo sia passato da quando guardavate la copertina. Poco, davvero pochissimo.
Recensioni
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