Figure di leader. Le sfide della leadership nei cambiamenti della vita organizzativa

Il libro inizia con una analisi psicopatologica dei leader (che l'autore ritiene essere sempre dei narcisi ... salvo poi proporre alcuni archetipi di leader che narcisi non sono) interessante da un punto di vista culturale ma scarsamente utile, applicabile (anche senza considerare il "dettaglio" che la psicoanalisi non ha una base scientifica). Il fondo lo si tocca nel capitolo 5 dedicato a Putin: oltre a mostrare di non capire molto di geopolitica, l'autore ha la "bizzarra" idea di valutare un politico di una grande potenza con gli stessi strumenti che usa per valutare un manager di una azienda privata occidentale, come se i due operassero con gli stessi obiettivi e in contesti paragonabili (in ogni caso basta la storia contemporanea a dimostrare quanto il giudizio espresso su Putin nel 2010 fosse completamente errato. Il che getta una pesante ombra sulle capacità dell'autore nel valutare tipi diversi di leader, addirittura nell'essere un riferimento per la valutazione e "guida" dei leader). Comunque, andiamo avanti. Dopo un capitolo dedicato a pubblicizzare lo strumento che l'autore vende per classificare e valutare i leader, il Leadership Archetype Questionnaire (simpatico il modo in cui lo introduce: "Correndo il rischio di sembrare io stesso un rivenditore di auto usate, ..."), che mi pare eccessivamente analitico (8 archetipi manageriali, alcuni molto simili tra loro, sono veramente necessari, utili?), finalmente l'autore affronta temi originali, non inflazionati (ciclo di vita del manager, gestione della sindrome da pensionamento, ...), e offre anche alcune proposte di intervento interessanti. In sintesi, un libro che delude nella prima metà ma che poi si riscatta con un crescendo negli ultimi capitoli. Un libro interessante per chi si occupa professionalmente di gestione delle risorse umane o, più in generale, per i manager dai 40 anni in su.