I temi dell'identità e della differenza, del simile e del diverso, dell'amico-nemico, fanno da sfondo all'oggetto trattato nel volume, che è più circoscritto e che, come accennato, offre un'analisi del "noi" dal punto di vista di chi in quel noi si riconosce. è un'analisi psicosociale, svolta nella prospettiva della psicologia dicomunità, che intorno al "senso di comunità" ha costruito una parte importante del proprio patrimonio teorico e di ricerca. Lo ha costruito, va sottolineato, privilegiando soprattutto gli aspetti positivi dell'appartenenza, considerandone solo più di recente, e in misura ancora del tutto insufficiente, anche le ombre. Per scrivere questo volume sono stati consultati molti testi, la maggior parte in lingua inglese; la letteratura di riferimento è ancora, in prevalenza, di fonte statunitense, e questo fa sì che l'impostazione, e talvolta il vocabolario, risentano della cultura e della storia di questo paese. Dopo un'introduzione delle basi teoriche del senso di comunità, degli sviluppi e dei temi a dibattito (cap. 1), l'argomento viene sviluppato per setting (o "comunità"); infatti, come ci ricordano Lavanco e Novara (2002, p. 10), comunità è un concetto "incompleto, perché va di volta in volta specificato: il più delle volte, per riferirci alla comunità abbiamo bisogno di specificarne la tipologia, associandovi un sostantivo con funzione aggettivante". Quattro sono i tipi di comunità considerati, che corrispondono ai contesti in cui il senso di comunità è stato più estesamente indagato: le comunità territoriali, principalmente le città e i quartieri (cap. 2); le comunità di apprendimento, ovvero le scuole e le università (cap. 3); le comunità di lavoro, in particolare le organizzazioni profit (cap. 4); infine le comunità virtuali, cioè il mondo interattivo sul web (cap. 5). Chiude il volume un'appendice in cui sono riportate e commentate alcune delle scale utilizzate nella ricerca sul senso di comunità.
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