Che fine ha fatto il futuro? Dai non luoghi al nontempo

Un testo chiave per indagare la contemporaneità globalizzata, "surmoderna", imperniata sugli eccessi, sui paradossi, sulle contraddizioni. Qualche esempio: l'individualismo esasperato e narcisista all'interno di "nonluoghi" sovraffollati, rumorosi e indispensabili per i nostri irrinunciabili quanto concitati ritmi esistenziali; l'iperconnessione cosmotecnologica direttamente proporzionale alla carenza, alla superficialità, finanche al cinismo nelle relazioni interpersonali dirette; la velocità, il movimento, la circolazione di merci, persone, informazioni, i progressi scientifici ; d’altra parte l'omologazione, l’immobilismo, i "nontempi" che hanno ormai azzerato le frontiere tra passato e futuro nella società reale così come nel mondo virtuale; il multiculturalismo, il divario tra paesi “ricchi e non”; il modello capitalistico, il consumismo ossessivo-compulsivo, l'assenza di valori etico-morali e il vuoto ideologico compensati dagli interessi finanziari delle multinazionali e delle banche; la massificazione, il materialismo, l’arrivismo… Siamo ancora in tempo per salvarci da un processo irreversibile ? Secondo l’antropologo-etnologo francese solo se impareremo “ a coniugare la solitudine e la solidarietà” e a mantenere attiva, con spirito critico, la nostra coscienza.