Tutto il nostro sangue

Romanzo piuttosto sui generis, risulta da un "collage" di racconti che attraversano le generazioni con salti temporali nel passato e nel futuro. Ci viene presentata una parte d'America spesso trascurata, quella della estrema provincia della costa est, specificamente le isole Shores, situate di fronte alla costa compresa fra Atlantic City e Norfolk. Colpisce lo stato di semi abbandono in cui versa questa parte degli Stati Uniti, praticamente a due passi da Washington D.C. Ma ancora più colpisce la violenza dei rapporti umani, sempre pronti a degenerare, quasi che si volesse sottolineare l'anima nera di una nazione sorta su un genocidio mai riconosciuto e con cui si ostina a non fare i conti. Ma dal racconto del male a volte spunta la poesia...

Romanzo piuttosto sui generis, risulta da un "collage" di racconti che attraversano le generazioni con salti temporali nel passato e nel futuro. Ci viene presentata una parte d'America spesso trascurata, quella della estrema provincia della costa est, specificamente le isole Shores, situate di fronte alla costa compresa fra Atlantic City e Norfolk. Colpisce lo stato di semi abbandono in cui versa questa parte degli Stati Uniti, praticamente a due passi da Washington D.C. Ma ancora più colpisce la violenza dei rapporti umani, sempre pronti a degenerare, quasi che si volesse sottolineare l'anima nera di una nazione sorta su un genocidio mai riconosciuto e con cui si ostina a non fare i conti. Ma dal racconto del male a volte spunta la poesia...

Ogni capitolo è un racconto, più o meno breve, della vita dei protagonisti: siamo insieme a una ragazzina e alla sua sorellina tra le paludi della Virginia, poi andiamo avanti nel tempo e ancora indietro e ancora avanti, le ragazzine non ci sono più, ci sono uomini, poi ci sono le ragazzine adulte e quegli uomini ci sono ancora... Tutto è intrecciato, tutto si incastra perfettamente e la vita di questi personaggi diventa un puzzle di cui il lettore deve riunire i pezzi. Nonostante ciò la scrittura è scorrevole, avvincente, non confonde, non disorienta. Sara Taylor è bravissima a giocare con le parole, a infittire la trama, chiudendo i capitoli con estrema intelligenza, lasciando il lettore con l'acquolina in bocca in attesa di sapere cosa accadrà dopo. Un romanzo sperimentale davvero consigliato, mi ha stupita con la sua delicatezza e il suo sapore dolce amaro tra verità e sortilegio.