La ragazza scomparsa

Tre brevi racconti che ti conducono attraverso una situazione paradossale dopo l'altra ad una realtà incredibile ma, evidentemente possibile. Brava l'autrice ad usare un filo logico apparentemente ineccepibile. Godibilissimo.

Shirley Jackson riesce a descrivere il disagio e la paura in poche pagine. I racconti cominciano descrivendo il quotidiano, succede qualcosa che crea disagio, un secondo accadimento e il disagio è paura. "La ragazza scomparsa", il primo racconto, è la storia di una ragazza invisibile. La sua compagna di stanza ne denuncia la scomparsa solo dopo quattro giorni, ma nessuno sa quali sono i suoi passatempo, quali corsi frequenta, chi frequenta. Ci rendiamo conto della sua invisibilità piano piano. Che cosa indossava quando è uscita? Con chi è uscita? Dove è andata? Nessuno lo sa, nessuno sa niente tranne che canticchiare un motivetto irritabile. A metà racconto sorge il dubbio sull'esistenza della ragazza. La fine, imprevedibile, è agghiacciante e sottolinea l'invisibilità della protagonista. Il secondo racconto e "Viaggio con signora" è la storia di un bambino di nove anni che affronta il suo primo viaggio in treno da solo. Le raccomandazioni di mamma e papà sono ascoltate con irritazione e appena il treno parte, immediatamente disattese. L'ingenuità e la curiosità del bambino lo portano a non seguire i consigli dei genitori. L'ultimo racconto è il mio preferito "Incubo" è la storia di una segretaria a cui viene affidato l'incarico di consegnare un grosso pacco. Uscita dall'ufficio si rende conto di essere l'oggetto di una assurda caccia al tesoro. Si susseguono una serie di stati d'animo: gioia per il clima mite di inizio primavera, curiosità per lo strano concorso, irrequietezza , paura e terrore. Il quotidiano è alla base dei racconti di Shirley Jackson. La poca attenzione nei confronti delle persone che ci circondano, ma che non fanno parte della nostra cerchia di parenti e amici, il compagno di classe, il vicino di casa. La sottovalutazione di un pericolo, causata dalla fiducia e dall'ingenuità sia di noi stessi che eventualmente di un nostro figlio. Una passeggiata a inizio primavera per le vie della nostra città.

molto soft come horror, mi ha ricordato i racconti di edgar Allan Poe. mi aspettavo qualcosa di diverso