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"Falling Angel", pubblicato in Italia con il titolo di "Angel Heart", è un romanzo breve del 1978, di genere oscillante tra il thriller soprannaturale, l'hard boiled e l'horror esoterico, dello scrittore e sceneggiatore statunitense William Hjortsberg [1941-2017]. Si tratta di una sorta di originalissima rilettura in chiave moderna del mito del Faust, ambientata negli anni '50, a New York, con un colpo di scena finale che rimane piuttosto memorabile. Ma credo che ciò, i più, già lo sappiano, anche perché da questo romanzo è stato tratto il celebre film di Alan Parker, del 1987, "Angel Heart - Ascensore per l'Inferno", con Mickey Rourke, Robert De Niro e Lisa Bonet. Già il film é di per sé un'ottima pellicola; il romanzo, nondimeno, è decisamente superiore. Rispetto all'opera cinematografica, infatti, ci sono alcune difformità e nella caratterizzazione dei personaggi (difformità molto sottili, invero) e nell'ambientazione (la sola New York nel romanzo - New Orleans nella seconda parte del film); in generale, comunque, nel romanzo sono presenti più situazioni e più particolari che nel lungometraggio latitano (si pensi, ad esempio, alla descrizione pressappoco maniacale fatta da Hjortsberg di un certo inquietante "sottobosco" newyorkése; ma non solo), tutte cose che sono estremamente importanti per una maggiore comprensione dell'intero insieme. Che dire ancora di più? Il romanzo è bellissimo: forte, impressionante, raccapricciante, inquietante, angoscioso, disorientante, esasperante. Non so trovare altri aggettivi per descrivere nel miglior modo possibile il contenuto dell'opera letteraria. Non è per tutti, sia chiaro, a causa di tematiche certamente, diciamo così, "un po' particolari". A chi piace il genere, comunque, lo troverà magnifico. Ben scritto, minuzioso nei particolari, senza mai scadere nel compiacimento. Lettura godibilissima, insomma, per niente greve. Mi sento di annoverare questo romanzo tra i capolavori del genere, ma si tratta di gusti alquanto personali... L'autore, Hjortsberg, conosciuto più per i suoi lavori nell'ambito delle sceneggiature cinematografiche che nell'ambito delle opere letterarie vere e proprie (ad eccezione, naturalmente, di "Falling Angel"), forse ingiustamente sottovalutato da una certa critica, anche del suo paese, snobbato del tutto dagli editori italiani, avrebbe indubbiamente meritato più elogi e più attenzione per una carriera, la sua, è vero non molto prolifica, ma in ogni caso degna del massimo rispetto. In conclusione, chi ha visto soltanto il film, deve assolutamente leggere pure il libro... Non posso fare altro che consigliarlo vivamente!
Chi ha avuto la fortuna di vedere Angel Heart – Ascensore per l’inferno, bellissimo film del 1987, diretto da Alan Parker e interpretato magistralmente da Mickey Rourke, nei panni di Harry Angel, e da Robert De Niro, nella parte di Louis Cyphre, sarà rimasto impressionato dall’atmosfera cupa che aleggia sempre e dal ritmo incalzante, che finisce quasi con l’ossessionare lo spettatore. La pellicola era tratta da un romanzo di uno scrittore statunitense, William Hjortsberg, il cui titolo originale è Falling Angel. La Tre Editori, sempre attenta a opere che abbiano ascendenti esoterici, propone questo libro, molto opportunamente intitolandolo Angel Heart, di modo che il riferimento al film possa essere immediato. Ora può capitare che bellissimi romanzi adattati per il grande schermo risultino concretamente assai inferiori, oppure può esserci anche il caso contrario, cioè di mediocri opere che in pellicola diventano dei capolavori. Angel Heart rientra fra quei prodotti il cui testo originale è addirittura superiore, come valenza, alla relativa pellicola, sebbene questa sia assai riuscita. Il ritmo è ancora più incalzante di quello del film, l’atmosfera scende poco a poco a disegnare un mondo misterioso e anche terribile. La vicenda è la stessa, cioè l’attività di Harry Angel, investigatore privato, che ha ricevuto l’incarico da un istrionico Louis Cyphre di rintracciare tale Johnny Favorite, un famoso cantante degli anni quaranta di cui si è persa ogni traccia. In una New York che sembra quasi di toccar con mano si svolge l’indagine, fra quartieri degradati e altri di estremo lusso, alla luce del sole oppure nel grigiore di un cielo che più che sovrastare sembra opprimere. Angel incontra tanti personaggi, talmente ben definiti da sembrare reali, esseri per lo più originali e che vengono gradualmente a comporre un puzzle di cui non svelo la fine, per non togliere il piacere al lettore; il protagonista si muove in questo ambiente con sicurezza, proprio di chi lo conosce bene, lasciando dietro di sé una scia di sangue, in un thriller che fra riti vudù e oscure presenze aspira a una trascendenza del male. Fra l’altro, il lettore quasi non si accorge di venire coinvolto, di anelare alla soluzione del mistero che risulterà scioccante, anche se logica. Una pagina dopo l’altra il ritmo cresce, per diventare alla fine forsennato, lasciando indizi che portano dapprima al sospetto e poi alla certezza finale. Stephen King ha scritto così di Angel Heart: “Un romanzo straordinario, a metà fra il genere poliziesco e quello esoterico. E’ come se l’Esorcista fosse stato scritto da Raymond Chandler”. Concordo pienamente, perché lo stile di Hjortsberg, pur essendo scarno, è notevolmente efficace e bastano già le prime righe del libro per coinvolgere emotivamente il lettore. Perfino l’investigatore Harry Angel si comporta come Philip Marlowe, un eroe antieroe che nella sua ordinarietà suscita una naturale simpatia. Angel Heart è un romanzo godibilissimo da leggere e nel suo particolare genere può essere definito un capolavoro.
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