Satienedye, Akira, Thor's Well, Landscapes, È(s)senza, Rarefied Gray Watercolors, Haiku, Trance Afro-Meridional Express - Video bonus: SatienedyeIn giapponese: Oru, piegare, e Kami, carta. Sono le parole genitrici di “Origami”, l'antica arte giapponese del piegare la carta per dar vita a figure floreali, animali e di fantasia. È una liturgia ludica, magica, circolare. La trasformazione del foglio è solo frutto di piegature, e non contempla strappi né incollature; a loro volta, le costruzioni non sono definitive, perché la carta può esser spiegata, riportata allo stato originario, disponibile a reiterate metamorfosi. Al suono Kami, in giapponese, corrispondono due diversi ideogrammi. Uno, come si diceva, indica la carta; l’altro invece la divinità: sicché “carta” suona come “dei”. E, in senso traslato, “terra” come “cielo”, solo grazie alla sapiente danza delle mani. ORU KAMI di Simona Armenise è un solo set che cita l’assorta solitudine dell’artigiano - o, proseguendo nella metafora, del piegatore. Sul tavolo del suo laboratorio, “fogli” di chitarre, loop machine, synth, respiri: suoni acustici, elettrici ed elettronici, tra scrittura e improvvisazione, per raccontare, accennare, giustapporre, mescolare, trasfigurare una congerie di paesaggi mentali e non. La sperimentazione visionaria di Simona sollecita infatti l’immaginazione visiva: lancinanti scorci metropolitani, presagi post-atomici, ma anche incerte nostalgie della memoria, d’altri tempi, d’altri luoghi: un monologo allusivo, che nasce dalla necessità di percorrere liberamente tanto gli strati d’esperienza che gli stati di coscienza. La sua musica intona l’elogio della mutazione.
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