Quintetti con pianoforte

L’esigua conoscenza delle opere di Mario Pilati, uno dei musicisti più valenti del primo ‘900 italiano, è dovuta alla sua prematura scomparsa e allo scoppio della seconda guerra mondiale. Napoletano d’origine e didatta molto stimato - in particolare da un giovane Gianandrea Gavazzeni, che ne conservò un’altissima stima - ottenne i primi doverosi riconoscimenti proprio con il Quintetto in re maggiore. Difficile inquadrare la sua arte in una categoria specifica, la sua scrittura incalzante può tuttavia trovare un punto d’incontro fra le strade del neoclassicismo, del postimpressionismo e delle nuove tendenze moderne. Anche Achille Longo esibisce una certa distanza da scuole di pensiero a lui contemporanee senza tuttavia rinunciare al magistero della tradizione e a modelli assodati, con un’estrema cura per ogni dettaglio. I giovani dell’ensemble Circolo Artistico e la presenza eccezionale del pianista Aldo Ciccolini, allievo diretto di Achille Longo, restituiscono a queste pagine la loro dimensione originale nella logica di un’importante riscoperta.

Nato a Napoli nel 1925, il pianista italo-francese Aldo Ciccolini ha portato avanti una lunga e luminosa carriera concertistica, nel corso della quale si è messo in luce soprattutto nelle opere di autori francesi come Saint-Saëns, Ravel, Debussy e Satie.