Marinai, profeti e balene

Marinai, profeti e balene è l'omaggio di Capossela alla letteratura che ha per protagonista il mare e le sue misteriose, ataviche creature . L'intero album è diviso in due parti che rappresentano un duplice filone anche sul piano ideale, non soltanto pratico. Nel primo disco infatti protagonista è l'oceano, e sono chiari i rimandi a Melville mentre, nel secondo, il mare, con echi di Kavafis e dell'Odissea di Omero. Consiglio moltissimo questo disco a tutti e non solo agli amanti di Capossela.

La sua visione del mondo, dei luoghi che lo accompagnato, degli strumenti "dimenticati" rendono il Nostro un Artista sempre in continua evoluzione. Con "Marinai,Profeti e Balene" ci si imbarca su un'opera musicale di tutto rispetto grazie anche all'ispirazione presa dalla letteratura cosidetta "marinaresca" ( Moby Dick, Billy Bud...) fino ad arrivare alla mitologia greca. Mitologia che per l'appunto farà fare porto al Nostro capitano nella culla della cultura per eccellenza: la Grecia; cimentandosi (e bisogna dire con ottima riuscita) nel "blues greco" conosciuto come rebetiko con la sua ultima fatica discografica Rebetiko Gymnastas. Viene voglia di imbarcarsi con la sua ciurma....

Capossela alle prese con un lavoro, anche grazie all'ottima produzione in studio, tutto incentrato sull'evocazione di paesaggi e atmosfere "fuori misura" che si fanno quasi tangibili come nel caso dei macabri lampi de "la bianchezza della balena", dell'enorme leviatano che emerge urlando nei "Fuochi fatui" o ancora degli echi cavernosi, grotteschi e barcollanti della tana di Polifemo solo per dirne alcuni. Due dischi strapieni di suoni, di strumenti particolari (l'orchestra meccanica, la viola d'amore, la sega musicale, ecc) e di riferimenti che portano lontano. Tirando le somme una grande opera nel panorama pop italiano, nella quale ci si può letteralmente immergere risalendo la corrente dei testi e delle strumentazioni o abbandonandosi al flusso narrativo.