Islands (200 gr.)

In questo quarto lavoro dei King Crimson si nota un’ evoluzione del concetto di musica che segna una linea di demarcazione con il passato del gruppo. Robert Fripp ormai orfano di tanti artisti della prima ora, sperimenta sonorità nuove e lontane dal ‘ 21st Century Schizoid Man ‘ del 1969. Si limita il rock per sconfinare in esecuzioni di musica classica. ‘ Song of the Gulls ‘ne è l’esempio più tangibile.

Difficile il destino dei King Crimson: il gruppo che cambiò il destino della musica con il monumentale In The Court Of The Crimson King, fu funestato da una miriade di cambi di formazione che, tuttavia, non minarono minimamente la qualità dei dischi successivi. N'è un esempio lampante Island. Quarto capitolo della saga del Re Cremisi, il disco vede l'ennesimo cambio di formazione che vede, ormai, solo Robert Fripp e Peter Sinfield come membri fissi. I continui cambi di formazione hanno però il vantaggio di alimentare una discontinuità che porterà i King Crimson a cambiare continuamente pelle. Dopo le cavalcate di stampo jazzistico di Lizard, è il momento delle ballad intellettuali di Island. Fondamentale per questa nuova direzione è la volontà di Sinfield che, almeno in questo disco, sembra aver preso il sopravvento su Fripp, da sempre favorevole a sonorità più hard e dissonanti. Il disco apre con Formentera Lady, magnifica ballad con finale in crescendo, si continua con il tiratissimo strumentale Sailor's Tale. Meraviglioso anche l'omaggio ai Beatles con Two Ladies On The Road e la cosmica e delicatissima title-track Island, con un meraviglioso solo di sax da parte di Mel Collins. Disco fondamentale per penetrare nella complessa poetica Kingcrimsoniana, vede il supporto di un ottimo vinile da 200 grammi. Il tutto spedito con grande celerità da La Feltrinelli. Voto 10