Nemesis

Ho sempre amato la fantascienza e trovato che Asimov sia il migliore autore in circolazione riguardo la medesima. Ho anche trovato paradossalmente ingiusto che il suo genio creativo non sia mai stato trasposto per il pubblico videoludico in qualche pellicola cinematografica e tolti dei riferimenti ad "Io, Robot", ritengo che i lettori spesso ancora poco conoscano questo fondatore della fantascienza. Nemesis è uno degli scritti migliori che esista, la protagonista è una bambina che non è per aspetto o altro speciale, anzi passa per "anti-eroina" a dispetto degli stereotipi triti e pre-digeriti a cui si è abituati. Eppure nella sua sensibilità risiede un qualcosa di inaspettato che progressivamente la porta ad essere la chiave di volta in un'avventura splendida. Umanamente splendida. Asimov, e ho segnalato uno stile di scrittura non eccelso, ha il pregio di essere un eccellente fisico e scienziato di astrofisica, ma un pessimo umanista. Non sa descrivere sentimenti, le storie d'amore sono spesso sorvolate o trattate con una certa chiave asettico-funzionale (fortuna che la moglie scriveva fiabe per bambini se non erro e quindi compensava sul lato emotivo-umano) ma ha una precisione allucinante nel descrivere ogni funzione di astronavi e processi che anche il lettore più impreparato inizierà a capire basi della scienza e fisica con una semplicità imbarazzante, e sopra ogni cosa divertendosi nella lettura. In alcuni momenti confido che ho pensato che sarei stata capace di creare una macchina del tempo tanto è geniale Asimov nello spiegare mai senza appesantire i processi logici di alcuni passaggi. Libro che consiglio come il ciclo delle fondazioni tutti, e delle galassie. Ed il Paria dei Cieli. Uno dei migliori, davvero consigliatissimo. Non mancate di leggerlo, riscalda il cuore e arricchisce tantissimo.

La voglia di isolarsi del comandante Pitt spinge la Colonia di Rotor verso l'ignoto, li dove solo le congetture di studi astronomici confermano la presenza di una zona ideale per il proprio fine. Sarà la presa coscienza dell'avvicinarsi di Nemesis al sistema solare a stimolare i terrestri verso il viaggio "ultraluce". Una storia ricca di creativa immaginazione, in cui ciò che è impensato prende forma nelle parole dello scrittore. Un futuro lontano, forse possibile, in cui il desiderio di esplorazione caratterizza quel gene da sempre presente nel genere umano.

Siamo nel ventiquattresimo secolo. La razza umana è sparsa in una serie di "colonie" e la terra è sovraffollata da circa otto miliardi di persone. Il senso dell'infinito (e la paura che l'uomo ha di esso) dovrebbe "attenuarsi" quando nel libro si prospetta la possibilità di poter volare ad una velocità maggiore della luce (volo ultraluce) tuttavia un senso di angoscia dovuto all'inettitudine dell'uomo di fronte all'infinito permane, e forse si intensifica. Se poi aggiungiamo la suspence dovuta alla possibilità che una stella nana rossa passando vicino alla terra possa renderla invivibile allora l'angoscia tocca il suo apice. Alla fine il pericolo che gli abitanti della terra vengano spazzati via viene scampato con la scoperta ed il perfezionamento del volo ultraluce, ma un pericolo ancor più grande potrebbe abbattersi sulla razza umana; un pericolo "endogeno" che deriva dalla capacità della razza umana di badare a se stessa. Con questo interrogativo un immenso Asimov conclude l'opera.