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Il prezzo del sogno - Margherita Giacobino - copertina
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Descrizione


Con una scrittura straordinaria, carezzevole e aspra, Margherita Giacobino ripercorre le appassionanti vicissitudini esistenziali di Patricia Highsmith, una delle più pungenti e interessanti scrittrici contemporanee.

«Il suo mestiere era scrivere.
Socchiudere le porte del sogno e raccoglierne le voci.
Ma scrivere, quest'ansia continua che è la sola medicina a se stessa, è una perenne fuga in avanti, verso il limite e oltre il limite.»


Pat ha venticinque anni, è insicura e spavalda, e solca a grandi passi le strade pulsanti di New York, il cuore che batte per Carol. Carol è New York, e New York ha un senso solo perché esiste attorno a Carol – la bella, temeraria e fragile Carol. Nell'America degli anni Quaranta, Pat è una fuorilegge: ambiziosa e ferocemente indipendente, ama le donne e non intende nascondersi dietro un matrimonio di facciata. Pat è Patricia Highsmith, scappata dal Texas e da una madre dispotica ed egoista per inseguire il sogno di diventare scrittrice: nei salotti letterari si sente goffa e inadeguata, ma ha un'intelligenza e una sensibilità uniche, e un talento eccezionale. La vita e la scrittura – che è gioia pura, fa correre scintille nelle vene – si compenetrano e si nutrono l'una dell'altra, senza che la fame sia mai appagata. È il prezzo del sogno: l'ansia, la fatica, l'insoddisfazione. Pat è divorata dall'inquietudine: insofferente all'ipocrisia dell'american dream, lascia l'America per l'Europa, cambia case, editori, Paesi, amori, scrive romanzi e racconti che avvincono e turbano i lettori di tutto il mondo. Scrivere è il suo modo di vivere tante vite, di essere tante persone diverse. Di cercare di raggiungere l'irraggiungibile. Con una scrittura straordinaria, carezzevole e aspra, ironica e accorata, capace di vibrare in risonanza con le corde più profonde dell'animo umano, Margherita Giacobino ripercorre le appassionanti vicissitudini esistenziali di Patricia Highsmith, una delle più pungenti e interessanti scrittrici contemporanee, i cui romanzi hanno ispirato registi come Alfred Hitchcock, Wim Wenders e Todd Haynes. Ma soprattutto, Giacobino ci consegna la storia di una donna dalla personalità fortissima, sincera fino a farsi male, che non ha mai ceduto alle pressioni della cosiddetta normalità e non ha mai tradito se stessa.
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Dettagli

2017
24 gennaio 2017
279 p., Brossura
9788804673217
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Indice

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Se prendessi la vita sul serio, mi sarei suicidata da un pezzo.

A svegliarla è la consapevolezza della morte, le balza addosso come un animale da preda, schiaccia sul letto le sue ossa sottili, le riempie occhi e bocca. La morte le fa compagnia da tempo, ma adesso è qui, le alita in faccia.
Poi con un altro balzo si allontana, torna ad acquattarsi nell’ombra della stanza.
Non è la prima volta che lo sperimenta: tutte le sensazioni hanno un ritmo intermittente. Anche il dolore più forte, l’angoscia più nera, vanno e vengono come onde – se non fosse così probabilmente non potremmo sopportarle. La coscienza della morte si avvicina e si ritrae, si avvicina ogni volta di più, per un tempo un po’ più lungo, e torna a ritrarsi a una distanza sempre minore – fino a quando non ci saranno più né tempo né distanza.
Le pause, quando l’onda si ritira, sono la vita. Quel che ne resta.
L’inferma si passa una mano sul viso, o forse soltanto pensa di passarsela, ormai non c’è più differenza tra i gesti reali e quelli soltanto immaginati.
Ricorda: è in ospedale. Ce l’hanno portata ieri sera. La trasfusione. Muove un braccio, si puntella, riesce a spostare appena il corpo sul materasso. Gira piano la testa verso la porta, sotto cui filtra una striscia di pallida luce.
Il respiro raschiante che era il sottofondo del suo sonno riprende, è il suo respiro, lo ascolta, meravigliata da quel suono estraneo che viene da lei.
Ricorda quel che ha pensato un istante prima di svegliarsi, o meglio: non l’ha pensato, l’ha sentito pronunciare chiaramente da una voce, quindi l’ha sognato. Sogno e pensiero sono sempre stati per lei contigui, due entità inseparabili anche se spesso in conflitto.
La voce nella sua testa ha detto: la morte è sempre stata il mio mestiere.
È vero? Era quello, il suo mestiere? Uccidere, liberarsi dei fantasmi, scongiurare la paura della morte? Sciocchezze. Il suo mestiere era scrivere. Socchiudere le porte del sogno e raccoglierne le voci.
Ma scrivere, quest’ansia continua che è la sola medicina a se stessa, è una perenne fuga in avanti, verso il limite e oltre il limite – e adesso il limite è qui, il muro nero che non si può oltrepassare.
L’arte è una danza con la morte. Ma è un’artista, lei? Lo è stata?
Tanti anni fa ha scritto una sciocca poesiola: “Io mi diletto in tante arti e in ciascuna fallirò, son fatta di tante parti, la mia meta mai raggiungerò”.
È andata proprio così. La gioia di poter dire una cosa vera, per quanto minima e sciocca. E subito dopo, appena detta, l’insoddisfazione. No, non va bene. Ricominciamo.
Questa è stata la sua vita. La morte dovrebbe essere la calma, il riposo. Ma ovviamente non è così, nessun riposo, solo l’ultima ondata prima del nulla.
Insieme alla morte non ci si annoia.
Il tempo passa in fretta con lei, è una compagna esigente. Ti assorbe. Non esce dai tuoi pensieri. Come si fa a pensare ad altro, quando lei è lì?
L’ultima amante.
Ha appena compiuto settantaquattro anni. C’è gente della sua età che si mantiene in forma, va in palestra, fa jogging, tutte cose che non fanno per lei, troppa fatica per restare giovani, a chi vogliono darla a bere?
Ha avuto tanti amori nella vita, tante amicizie. Di lei hanno detto che è una misantropa, un’asociale, ma anche che sa ascoltare, che quando ti guarda ti senti visto, visto dentro, risucchiato… Adesso fissa la morte senza battere le palpebre, ricambia il suo sguardo di felino dagli occhi a fessura.
È una sfida, una dichiarazione d’amore, una lotta all’ultimo sangue. Ogni respiro le costa fatica, la sproporzione tra lei e l’avversaria è soverchiante. Ridicola.
È per questo che quando la ragazza entra in camera con passo veloce, accendendo la luce, spingendo il carrello tintinnante – si ferma di botto, spaventata.
Lo sguardo della malata è uno specchio in cui la morte si riflette, alle sei e mezzo del mattino, occhi neri, senza iride né pupilla, solo nero.
La ragazza si porta brevemente una mano alla gola, riprende fiato. Saluta con voce che nonostante tutto è piena di vita: Buongiorno! Come si sente? Le ho portato la colazione.
La paziente non risponde. Non un muscolo si muove nel viso affilato come una lama, rugoso, contratto in una smorfia di furore impotente. La ragazza esita, si sente minacciata, rimproverata, ha perfino – assurdo, di fronte a una creatura così debole – paura. Ma è una buona infermiera, ha i nervi saldi e ha già visto morire più di un paziente. Fa un respiro lungo e con competenza, con decisione, con la ferma pietà che trabocca dalla sua gioventù, avanza verso la vecchia signora, sorridendo.
La ragazza si abitua in fretta alla faccia grinzosa, alle labbra carnose e pendule – come non avessero più la forza di restare serrate – alle borse sotto gli occhi cerchiati di rosso. La vecchia signora è di un pallore giallastro, il colorito degli anemici. Trangugia a malapena un pezzo di biscotto, beve qualche sorso di tè. È così leggera che, invece di far scivolare la padella sotto il nido secco della sua pelvi, la ragazza pensa che potrebbe prenderla in braccio e portarla fino al bagno. Ma ha paura di spezzarla.
La vecchia signora formidabile si abbandona completamente alle mani dell’infermiera, la sua non è una resa, è l’ammissione di una realtà.

Conosci l'autore

Margherita Giacobino

1952, Torino

Margherita Giacobino vive a Torino, è scrittrice, saggista e traduttrice. Ha tradotto, tra gli altri, Emily Brontë, Gustave Flaubert, Margaret Atwood, Dorothy Allison, Audre Lorde. Collabora alla rivista satirica online "Aspirina".Il suo primo libro, Un'americana a Parigi (Baldini e Castoldi), è uscito nel 1993 con l'eteronimo di Elinor Rigby. Casalinghe all'inferno è del 1996, per lo stesso editore. Per Eliot, nel 2010, è uscito L'uovo fuori dal cavagno.Ritratto di famiglia con bambina grassa (Mondadori, 2015) è stato tradotto in Francia, in Germania e in Inghilterra. Del 2017, per Mondadori, è Il prezzo del sogno, cui segue nel 2018  L'età ridicola.

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