Venuto al mondo

Libro intenso, che scava nell'anima. Amo molto la scrittura dell'autrice

È una storia d’amore e una storia di guerra. Tocca temi molto complessi e delicati. È un libro che ti entra dentro.

A Sarajevo si incontrano Gemma, studentessa di poesia, e Diego, fotografo. Il loro è un amore a prima vista e sebbene all’inizio ci sia qualcosa che sembra impedirlo alla fine si concretizza, i due iniziano a progettare una famiglia insieme, a sognare dei bambini. Qualcosa però va storto, Gemma scopre di essere sterile. Inizia così il suo viaggio in Europa alla ricerca di ospedali che le permettano la fecondazione assistita. Dopo tanto viaggiare, fanno ritorno nella loro Sarajevo, dove tutto è cominciato, ma le cose ora sono diverse. Sono gli inizi degli anni ‘90, si percepiscono i primi odori di guerra ed essa non tarda ad arrivare. La storia di Gemma e Diego è solo da sfondo a ciò che la Mazzantini vuole raccontare. Tra tutto ciò che la guerra causa, la scrittrice si focalizza su un argomento che tutt’ora resta sconosciuto ai più. Durante la guerra in Bosnia Erzegovina si verificò il più grande stupro etnico della storia. Le donne torturate e violentate furono oltre 20000, in maggioranza musulmane, nessuna venne risparmiata, neanche le bambine. Per questo atroce crimine di guerra nessuno venne punito e queste donne ancora oggi chiedono giustizia. Il modo di descriverlo della Mazzantini è tremendamente crudo, tremendamente vero. È un libro che ti sconvolge l’anima ed è inevitabile riflettere su quanto questo si verifichi ancora oggi in alcune parti del mondo.