Per chi suona la campana

All'inizio l'ho trovato un po' lento ma dopo mi è piaciuto molto.

È vero, è lungo. È vero, alcune parti sono prolisse e non utili alla trama. È vero, c'è una grossa parte centrale in cui non succede niente. Ma questa è letteratura, non cinema hollywoodiano. Se la trama non si sviluppa non è necessariamente un male. Dare spazio ai personaggi, alle loro storie, caratterizzarli e farteli conoscere come se ci fossi tu in quelle montagne ad aspettare l'attacco, come se fossi tu nel fronte nemico, non è da tutti. Il finale necessario e straziante è coerente con il resto del libro: te lo aspetti, sai che finirà così perché l'autore stesso cerca di fartelo capire in tutte le pagine, quasi a prepararti, a farti entrare nell'ottica che solo un finale si può prospettare per quei personaggi che a te sembrano persone tanto sono reali. Eppure quando arriva continui a sperare che si risolva tutto nei migliore dei modi. Mi fermo per non spoilerare, primo romanzo di Hemingway che leggo e ne sono rimasto entusiasta! Ti resta dentro!

Si sa Ernest Hemingway è un mostro sacro della letteratura del novecento. Le sue opere sono tutte grandissimi successi e "Per chi suona la campana" rappresenta a mio avviso la sua opera migliore in assoluto. Il romanzo è ambientato in Spagna durante la guerra civile spagnola e racconta le gesta del protagonista Robert Jordan incaricato dai repubblicani di far saltare un ponte sotto il controllo dei franchisti. Durante la storia il protagonista incontra Maria, una ragazza che fa parte di un gruppo di repubblicani, di cui si innamora. Romanzo davvero da leggere con tante frasi e riferimenti diventati famosissimi.