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Masotti, noto blogger, o “bloggher”, come direbbe lui !!!, bolognese, impegnato da sempre a descrivere la grande metropoli di provincia nella quale vive, per questa volta dismette i panni del ricercatore antropologico, passione che in precedenza aveva prodotto i romanzi: “Umarells”, “Umarells 2.0” e “Il Codice Bologna”, libri dedicati agli stereotipi della sua città, sia anziani che non, e riesce a produrre invece un romanzo costituito da poco più di un centinaio di pagine e da una prosa veloce. Ideale prosecuzione del “Adesso basta” di Simone Perrotti, un po’ romanzo, un po’ manuale, che racconta l’esperienza dell’autore su come sia riusicito a cambiare la propria esistenza lavorativa in maniera definitiva. Masotti invece non dispsensa consigli o ammonimenti, ma si limita a narrare la storia di un normale ragazzo di una normale città italiana, infarcendo il tutto con con molto termini “Inglisc” per descrivere la vita di Mario Zanardi, un “adultolescente” che vive a Bologna e alterna inutili e agonizzanti giornate lavorative al servizio della Nulla Spa, imprecisata società del centro storico felsineo, ove alterna giornate piene di navigazione internet fra i vari social network, la registrazione contabile di fatture, pause pranzo che detesta e pause caffè cui non può e non sa rinunciare, il tutto per arrivare alle sei e poter fuggire a fare cosa non lo sa nemmeno lui. Strangolato nell’omologazione più becera e senza sapere come risolvere questa vita - non vita che lo strangola quotidianamente, causa la presenza di una serie di persone e colleghi che nemmeno si sognerebbe di incontrare se non costretto da un lavoro cui pensa di non poter rinunciare. A porre fine a questo limbo il prologo del romanzo che descrive immediatamente cosa accade ai protagonisti dopo il fallimento della Nulla Spa. Ricordando che alla fine in ognuno di noi c’è la monotonia di un Mario Zanardi perennemente acquattato dietro ad un angolo. La bravura di ognuno è poterlo sconfiggere con l’arma più preziosa che ci è data: il desiderio di cambiare.
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