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L'incredibile storia vera che svela un capitolo poco conosciuto della Resistenza degli ebrei
«Un film che fa leva sulla poetica del ricordo per riaprire la riflessione sul cinema di fronte la shoah» - My Movies
Hanni, Eugen, Ruth, Bruno, Cioma appartengono ai millecinquecento ebrei che sono sopravvissuti a Berlino e scampati all'orrore predisposto dalla macchina nazista. Adolescenti all'epoca dei fatti, si separarono dalle loro famiglie e riuscirono a cavarsela cambiando identità o colore di capelli, nascondendosi in appartamenti o dentro un cinema, facendo appello agli amici o a un'altra Germania. Quella che rifiutò di perdersi nella massa, di sottrarsi a ogni impegno di vita personale, di dispensare il proprio io.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La scelta della regia appare rischiosa ma non così sballata. L'idea di mettere assieme immagini di repertorio, le interviste dei protagonisti e sequenze di fiction che ricostruiscono i racconti, sembra dare alla storia una prospettiva diversa, come a sottolineare che le parole di testimonianza sono poche e che stanno per finire. La domanda retorica "come è potuto accadere?" risulta ancora più incomprensibile alla luce delle testimonianze dei protagonisti diretti. La ricostruzione della vita quotidiana degli "illegali" ci regala uno spaccato piuttosto dettagliato della vita quotidiana in tempo di guerra e ci impone uno sguardo meno superficiale (rispetto alla vulgata cinematografica) sul rapporto tra ebrei e persone comuni. Convincente la prova di Alice Dwyer.
Ho visto questo film per caso, avevo letto libri e visto film sulla persecuzione degli ebrei ma non su questo argomento . Sapevo che alcune persone erano riuscite a salvarsi perché si erano nascoste in soffitte o cantine o erano riusciti a fuggire con mille espedienti ma non sapevo di ebrei che avevano vissuto “ come invisibili ” in Germania e a Berlino spesso grazie all’ aiuto di famiglie tedesche. E’ un film molto toccante e interessante, inoltre ci sono nel film le interviste e testimonianze di alcune di quelle persone che sono ancora vive e raccontano la loro esperienza. Lo consiglio assolutamente
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