Eco di sirene

Un disco godibilissimo che, con gli arrangiamenti del tour acustico nei teatri del 2017 (chitarra acustica, violino e violoncello), ci restituisce una chiave di lettura “orchestrata” (ma senza eccessi) di alcuni classici della “cantatessa”. Sono sicuramente tre le chicche che impreziosiscono la già ricca scaletta: l’inedito “Uomini topo”, dal testo ironico sull’indifferenza delle persone verso la socialità, l’altro inedito “Tano”, in siciliano che narra del rapporto tra uomo e donna, e la versione pazzesca e alternativa di “Amore di plastica” nata, invece, con un arrangiamento rock. La voce, poi, è il quarto strumento, un mix emozionale che arriva al cuore al primo ascolto.

Una raccolta fatta veramente benissimo! Ottima la scelta dei pezzi, anche se io da fan avrei preferito che avesse inserito anche "gesha" che aveva proposto in modo eccellente nel live "eco di sirene". L'album è tutto registrato in presa diretta e si può sentire la bellezza e la sincerità di una musica che non ha tanti filtri, priva dei giochini elettronici degli ultimi anni, vicina al cantautorato più puro. A tutto ciò si aggiunge la poesia delle liriche, sempre sublimi e particolari che certo non lasciano indifferente nessuno nel bene e nel male. I due inediti sono molto ben fatti e strutturati. Li trovo in linea con la Carmen degli ultimi anni.

Carmen è una certezza e su questo non c'è dubbio. Avrei preferito però trovare più inediti e meno brani già famosi, perché già troppi greatest hits sono stati pubblicati dalla nostra cantantessa siciliana. Forse sarebbe stato meglio riarrangiare suoi precedenti brani però meno conosciuti, perché di versioni di "Amore di plastica", "In bianco e nero", "Pioggia d'aprile", "Parole di burro", ecc ecc, ce ne abbiamo già fin troppe.