Alcuni erano venuti a conoscenza dei Limerick leggendo Linus. Alcuni avevano visto Gigi Proietti recitare con frenetiche rotazioni di pupille la fànfola del Lonfo, di Fosco Maraini. Altri avevano incontrato componimenti di Toti Scialoja sia in libri illustrati per bambini sia su riviste d'avanguardia, con tanti topini, folaghe e paronomasie. Qualcuno risolveva rebus e cruciverba; altri erano stati a Parigi e spargevano leggende fumistiche su una certa setta di scrittori e matematici. Qualcuno ha osato per primo usare la parola proibita: "gioco". Parola da perdigiorno, parola non seria, parola puerile. Tra autrici e autori, le sette firme che si sono date appuntamento per esercitarsi nelle discipline dell'Amletica leggera sono note a chi frequenta luoghi e siti dediti alla fantasia verbale e alla sua estrosa grammatica. Le loro poesie stupiscono per la virtuosa giocoleria delle soluzioni ma anche per quel che riescono a dire, sotto "il legame de li versi strani" (semicit.). Si gioca, ma non si scherza. Si ride, ma non si smette di pensare.
Con i testi di: Marco Ardemagni, Duccio Battistrada, Alessandra Celano, Gianni Cossu, Matteo Pelliti, Luciana Preden, Giuseppe Varaldo. A cura di Stefano Bartezzaghi.
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In questo affascinante prontuario di “poesia a ostacoli” si resta costantemente ammaliati e sorpresi dai sonetti palindromi del giudice di Caterpillar AM Ardemagni, dagli anagrammi della depressione di Celano e dai trasferimenti dei monumenti di Battistrada, per poi imbattersi con altrettanto piacevole stupore negli scarti di Cossu (“resta tempo, resa temo”), nelle Ottave dell’esperto Varaldo, nel lipogramma di Egle di Pelliti e nelle “aiuoledacqua” di Preden, a sua volta ispiratrice dell’arguto titolo del volume (“Brontolo, Dotto e Cucciolo è un settenario sdrucciolo”). La bravura dei sette-nari incontra l’abilità di Biancaneve-Bartezzaghi che, da consumato direttore d’orchestra, agisce di concerto con l’eco di Eco e, perQueneau, di Perec, Calvino e degli oulipiani, di Scialoja, Maraini, Sanguineti, Manganelli. Un glossario in chiusura aiuta a distinguere gli acrostici (alfabetici e diagonali) dai mesostici e daitelestici, introduce al mondo dei manierismi e dei metaplasmi e dispensa altre interessanti definizioni come centone, restrizione temporale, versi maltusiani, rivelandosi un’utilissima bussola per navigare tra le pagine. Il risultato? Un pregevole libro che stimola l’intelligenza e il pensiero e che invita ogni lettore a prenderlo e prendersi sul serio, e quindi a giocare.