La biblioteca di sabbia

Il libro è particolare perché è completamente incentrato sulla letteratura con continui riferimenti e citazioni a Borges, Tolstoj e Dostoevskij tanto che la narrazione ne viene penalizzata e il lettore si trova poco stimolato a seguire le vicende; nella parte finale la trama accelera fino alla conclusione che è un colpo di scena. Indubbiamente l’opera sarà apprezzata da chi ha letto i libri degli autori precedentemente nominati, mentre per altri potrà risultare un po’ noiosa; di sicuro è evidente la preparazione letteraria dell’autore. La figura del protagonista Andrea viene descritta bene, anche se la sua moralità è discutibile. Nel complesso un libro discreto.

Se potessi mettere il libro su una bilancia pesandone gli aspetti positivi e negativi, l'ago rimarrebbe esattamente in posizione centrale. I punti "negativi" del libro sono l'assoluta assenza di capitoli che ne scandiscano la narrazione, quindi delle pause capaci di dare aria al racconto, e le parti narrative dove quasi viene annullato l'aspetto di dialogo tra i personaggi, per farlo diventare una sorta di piccolo saggio del protagonista. L'aspetto positivo per libro, invece, è la scelta della storia stessa, dove viene mischiata una storia d'amore tra due personaggi, alla ricerca di un libro perduto che però fa accadere cose strabilianti all'interno di una biblioteca; ecco, peccato che la parte avvincente del libro salti fuori solo nelle ultime 60 pagine, quasi con un ritmo incalzante, rendendo la prima metà del libro lenta (forse volutamente). Ho apprezzato moltissimo l'inserimento di contenuti riguardanti altri libri, perché trovo che la narrativa classica possa sempre insegnare qualcosa e sia in ogni caso importantissima.