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Dopo tre anni dal brillante esordio con “Maledetti70”, Nicola Ventura e David Barra propongono la loro seconda opera letteraria. “Borghesia Violenta” conferma -qualora ve ne fosse bisogno-il talento degli autori nel rendere fruibile la lettura di temi difficili e complessi. Sono le storie, e in parte le vite, di quei ragazzi appartenenti alle famiglie “bene”, che sul finire degli anni ’70 e l’inizio del decennio a venire, operano la scelta di aderire al c.d. “spontaneismo armato”, così cambiando per sempre e irrimediabilmente la rotta della loro esistenza e il destino di chi, suo malgrado, si trova ad essere vittima involontaria della violenza che ne scaturisce. Storie spesso sconosciute, o dimenticate, o semplicemente ignorate, ma che, pur nella loro drammaticità, costituiscono un importante tassello della storia italiana. Il libro è curatissimo nei dettagli: dalla presentazione – 347 pagine confezionate in una copertina viola, sobria, ma capace di attirare l’attenzione-, ai contenuti, narrati con dovizia di particolari e, tuttavia, con uno stile che non appesantisce, né annoia. Insomma, un testo che merita di essere letto, da cui traspare non solo la competenza degli autori su argomenti di cui, in verità, si è scritto poco in passato, ma anche la sensibilità necessaria per raccontare fatti tragici in maniera da non turbare troppo il lettore. Ancora una volta, il bello della scrittura degli ideatori di “Spazio 70” sta nel fatto di limitarsi al resoconto degli avvenimenti, senza mai divagare in valutazioni o opinioni personali volte a influenzare chi legge, libero quindi di formare un’opinione aderente alla propria coscienza e al proprio sentire.
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