Bruciata con l'acido
Quaranta rupie. Tanto costa nei villaggi rurali del Pakistan - un flacone di vetriolo, l'arma letale che, ogni anno, condanna oltre centocinquanta donne a una fine atroce o, nel caso migliore, a un'esistenza d'inferno. Quaranta rupie, meno di mezzo euro: il prezzo di una vita. Naziran è una vittima dell'acido. All'età di vent'anni le è stato rubato il viso per sempre. Le hanno rovesciato addosso il vetriolo in piena notte, per ucciderla e sbarazzarsi di lei. Ma la sua voglia di vivere ha prevalso e il suo spirito di combattente, allenato da anni di violenze e di umiliazioni, le ha instillato la forza di ripartire e raccontare al mondo la sua storia. Quella di una bambina nata nella povertà, costretta a soli tredici anni a un matrimonio con un uomo crudele che, a suon di percosse e minacce, le ricorda ogni giorno la colpa di non avergli dato un erede maschio. E quando la morte di lui giunge come una liberazione, l'incubo si fa ancora più nero: il cognato la prende in casa come seconda moglie e le riversa contro tutto il suo odio, decidendone infine il terribile destino. Dopo la notte dell'acido, Naziran ha avuto il coraggio di denunciare il suo carnefice per ritrovare almeno la dignità che le era stata sottratta. Così quella donna fragile e fortissima è diventata il simbolo di una lotta disperata per fare uscire dall'ombra tutte le vittime di una tortura disumana.
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Anno edizione:2011
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