Il buco
Il romanzo di Carlevero racconta le vite un po’ scombinate di una generazione che si ostina a inseguire ogni futuro possibile e a curarsi le ferite di un passato implacabile. Una voce tagliente e senza freni, tragica e comica. Un romanzo traboccante di fatti – surreali, goffi, grotteschi, divertenti: verissimi.
«Ci sono state delle cose, dice, che sono rimaste sepolte. Il buco è il gancio per tirarle fuori.»
«Carlevero, questa autrice frizzante, scrive con pastelli morbidissimi su fogli di carta vetrata». - Dario Voltolini
«È un po'come vedere l'universo dall'aleph, il punto luminoso di Jorge Luis Borges. O da un buco.» - Simone Innocenti, La Lettura
Irma ha poco più di trent'anni e un tic che non l'abbandona. Ha cominciato a strapparsi i capelli uno alla volta, con metodo e ostinazione, quando il padre ha piantato la famiglia per sfuggire ai debiti di gioco e la madre ha iniziato una relazione con un ragazzo ancora minorenne, poco più grande della figlia. La piccola Irma sembra possedere la saggezza di una donna matura, uno sguardo pronto a ogni cosa. Da adulta è inafferrabile come una bambina dalla fantasia in perenne agitazione. Per tutta l'infanzia ha subito la vita degli adulti intorno a lei, aspettando il passare del tempo, invisibile agli altri e a se stessa, una sola idea chiara a sostenerla: essere diversa dai suoi genitori, non ripetere mai quello che hanno vissuto. Dopo la laurea, incerta su quale direzione prendere, si lega a Giacomo e insieme cominciano una forma di vita nuova per entrambi, con molti sogni a complicare tutto. Lei vuole scrivere per il teatro, lui tradurre romanzi russi, e intanto affrontano i lavori più improbabili: lui interprete in un'agenzia matrimoniale italo-ucraina, lei ghostwriter di tesi di filosofia per studenti fuori corso, mentre le speranze vagheggiate non si realizzano mai. Affinché i sogni non svaniscano la coppia si lascia trascinare al largo. Andare all'estero, avere un figlio, Irma e il suo ragazzo caricano gli scatoloni su un furgone e partono per Marsiglia. Dopo i primi tempi di esaltazione e spaesamento la realtà immaginata fa presto cortocircuito con i fatti, con le giornate interminabili, con la fatica di tirare a campare. Tornano le reminiscenze dell'infanzia, mentre quel tic non smette di manifestarsi e di incidere sul presente. Il romanzo di Carlevero racconta le vite un po' scombinate di una generazione che si ostina a inseguire ogni futuro possibile e a curarsi le ferite di un passato implacabile. Inventa una voce, una lingua, di smarrimento e confusione, che si accende di verità e scoperte improvvise. Irma non si ferma mai, la sua mente vorticosa ci spinge a guardarci attorno, a ridere di noi stessi, a scrutare il mondo senza mai accettarlo del tutto, conservando sempre la rabbia e l'incanto dei giorni più felici.
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Anno edizione:2025
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