Celio e Clodia. L'attacco a una donna per la difesa di un uomo. Dalla Pro Caelio all’In Clodiam nell’orazione ciceroniana
Nel 56 a.C. Marco Tullio Cicerone pronunciò un’orazione in difesa dell’amico Marco Celio Rufo, contro cui erano state presentate diverse accuse formalmente da Atratino, ma dietro questo giovane si nascondeva una donna: Clodia, una matrona libera, che probabilmente con Celio aveva avuto una relazione amorosa. Ma chi era Clodia? Com’era stato possibile far assolvere un uomo sulla base di pettegolezzi su una donna accusata addirittura di incesto con suo fratello? Questo lavoro indaga i rapporti tra Cicerone e i protagonisti dell’orazione e cerca di dimostrare che non debba essere ricordata come una difesa ma come una vera e propria invettiva contro una matrona famosa per essere stata la moglie di Quinto Metello Celere, la sorella del tribuno Publio Clodio Pulcro, acerrimo nemico di Cicerone, e la Lesbia di Catullo.
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